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Correlazione tra il minimo solare e violente attivitá geofisiche

16 aprile 2010

Facendo seguito all´articolo: “Ma i terremoti stanno veramente aumentando?” come indicato alla fine Vi propongo una bozza con le prime conclusioni di uno studio di John L. Casey del centro di ricerca

www.spaceandscience.net

sulle correlazioni tra attivitá solare e manifestazioni geofisiche violente in particolare terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Nei precedenti lavori Jonh Casey aveva mostrato come l´attivitá solare é l´artefice principale per i cambiamenti climatici e ha sviluppato dei sistemi per prevedere i futuri scenari climatici mondiali, nota come “RC Theory” che potete leggere nel suo sito, ma di cui ho trovato una traduzione qui:

itapiece277.htm

In questa nuova ricerca, ancora non completata e che si riferisce ad osservazioni fatte fino a settembre del 2009, (quindi senza gli ultimi avvenimenti che tutti conosciamo) si nota come grandi terremoti si sono verificati con grande frequenza mentre il sole era in fase di minimo profondo o come la chiama lui durante periodi di “ibernazione”.
Con il record storico di eruzioni vulcaniche sviluppato dalla Smithsonian Institution, è stata fatta l´estrazione di tutte quelle eruzioni che sono state valutate con il Vulcano Esplosivo Index (VEI) di “5” o superiore. Il livello di 5 della scala VEI di 0-8 è stato scelto in quanto era la classe di inizio delle eruzioni di grandi dimensioni.
Questa lista di grandi eruzioni vulcaniche dal 1650 è stata utilizzata come lista di riferimento per il confronto con l’attività solare, periodi cioè con il conteggio delle macchie solari per determinare qualsiasi associazione apparente.

Vulcano Localitá Anno VEI

1. Shiveluch penisola di Kamchatka 1650- 5

2. Long Island NE Nuova Guinea 1660- 6

3. Usu Hokkaido, Giappone 1663- 5

4. Shikotsu Hokkaido, Giappone 1667- 5

5. Gamkonora Halmahera, Indonesia 1673- 5 *

6. Tongkoko Sulawesi, Indonesia 1680- 5 *

7. Fuji Honshu, in Giappone 1707- 5

8. Katla So. Islanda 1721- 5 *

9. Shikotsu Hokkaido, Giappone 1739- 5

10. Katla So.Iceland 1755- 5

11. Pago New Britain 1800- P *

12. St.Helens StatoWashington, USA 1800- 5

13.Tambora Indo. Isole della Sonda 1815- 7

14.Galungung Java, Indonesia 1822- 5

15.Cosiguina Nicaragua 1835- 5

16.Shiveluch penisola di Kamchatka 1854- 5

17. Askja NE Iceland 1875- 5

18. Krakatoa Indonesia 1883- 6

19. Okataina Nuova Zelanda 1886- 5

20. Santa Maria Guatemala 1902- 6

21. Lolobau New Britain 1905- P *

22.Ksudach penisola di Kamchatka 1907- 5

23. Novarupta Penisola di Alaska 1912– 6

24. Azul, Cerro Cile 1932- 5*

25. Isole Curili Kharimkotan 1933- 5

26.Bezimianny penisola di Kamchatka 1956- 5

27.Agung Isole della Sonda, Indo. 1963- 5

28. St. Helens Stato Washington, USA 1980- 5

29. El Chichon Messico 1982- 5

30. Pinatubo Filippine 1991- 6

31. Hudson, Cerro Cile 1991-5*

5 * = una classe di cinque VEI con data di incertezza potenzialmente di grandi dimensioni, P * = grande eruzione di classe pliniana, ha assunto> VEI 5. Lo studio non ha incluso attività associata geologica punti caldi o caldera (vulcano super).

Delle 31 eruzioni documentate fin dal 1650 con una VEI maggiore o uguale a 5, un totale di 25 si è verificato nel corso di un periodo con ridotte macchie solari o con una forte riduzione dei macchie solari o una ibernazione solare, ad esempio, come nel Dalton o Maunder. Questo studio preliminare ha dimostrato che 80,6% delle più grandi eruzioni ha avuto luogo durante un esteso minimo di attività solare. Significativamente, il seguente elenco delle otto più grandi eruzioni vulcaniche a livello globale (VEI> 6) dal 1650, mostra che tutti tranne uno hanno avuto luogo solo nel corso di una ibernazione solare, o una significativa riduzione dell’attività solare misurata mediante conteggio delle macchie solari.
Tabella 2. Le eruzioni vulcaniche che hanno avuto luogo durante i principali minimi solari e hibernations solare. Questa tabella stabilisce la forte relazione tra le più grandi eruzioni vulcaniche e fasi di bassa attività solare su ordine dei cicli Centenario e Bi-Centenari definiti dalla Teoria RC.

Vulcano Anno VEI
posizione associata minimo solare

1. N Long Island. E. New Guinea 1660- 6 Centenario: Maunder

2. Pago New Britain 1800 (grande eruzione)
Bicentenario: Dalton

3. Tambora Piccole Isole della Sonda 1815- 7 Bicentenario: Dalton

Indonesia:
4. Krakatoa Indonesia 1883- 6
Centenario: anno 1900

5. Santa Maria Guatemala 1902- 6 Centenario: anno 1900

6. Lobobau New Britain 1905
Centenario P: anno 1900

7. Novarupta Penisola di Alaska 1907- 6
centenario: anno 1900

8. Pinatubo Filippine 1991- 6
alcuna correlazione

Correlazione dei più grandi terremoti continentali con l’attività solare per il periodo 1700-2009.

Identificazione dei più grandi terremoti degli Stati Uniti continentali è stato fatto con i dati del US Geological Survey (USGS). La tabella seguente mostra i primi sette più grandi terremoti ed è tratta dalla rivista 7 giugno 2005 che ha pubblicato l’elenco dei quindici terremoti più grandi e é stato riesaminato per completezza fino all’8 settembre 2009. Tutte queste sette maggiori terremoti sono fortemente correlato ad un minimo di attività solare associati.
ATTENZIONE CHE SI TRATTA DI UNO STUDIO LIMITATO A GRANDI TERREMOTI NEGLI USA.
Top sette maggiori terremoti negli Stati Uniti continentali. Source: USGS* Fonte: USGS *

Localitá Data Associazione a minimo solare

1. Cascadia zona di subduzione 01-26-1700 ~ 9 Centenario: Maunder

2.New Madrid, Missouri 12-16-1811 8,1 Bicentenario: Dalton

3. New Madrid, Missouri 02-7-1812 ~ 8 * Bi-Centennial: Dalton

4. Fort Tejon, California 01-09-1857 Minimo 7,9 Intermedio ***

5. San Francisco, California 04-18-1906 7,8 Centennial minimo

6.Imperial Valley, California 02-24-1892 7,8 Centennial minimo

7. New Madrid, Missouri 01-23-1812 7,8 Bicentenario: Dalton

Centennial e Bi-Centennial cicli ** dalla teoria RC hanno periodi di 90-100 anni e 206 anni rispettivamente.
*** Minimi intermedi sono facilmente osservabili calo dell’attività solare (macchie solari), seppur minore, in grandezza di Centennial o Bi-Centennial eventi.

Conclusioni.

Come risultato della ricerca condotta, è ragionevole concludere che esiste una forte correlazione tra l’attività vulcanica globale tra le più grandi delle classi di eruzioni e bassa attività solare. Con l` 80,6% delle occorrenze delle grandi eruzioni vulcaniche su scala globale in atto (> VEI 5) si verificano durante la bassa attività solare e l` 87,5% con eruzioni piú gravi (>VEI 6) si verificano durante i principali minimi eruzioni solari, si conclude che ogni strumentodi previsione affidabile della futura attività solare si presta anche alle previsioni per le future eruzioni vulcaniche globale con grandezza delle più potenti. Per esempio la teoria RC dell’attività solare può essere un efficace strumento per la previsione di vulcanismo globale.

Il verificarsi di ciascuno dei sette più grandi terremoti negli Stati Uniti durante fasi di bassa attività solare e in particolare durante la hibernations solare indica uno strumento predittivo di come la previsione del futuro minimo solare puó essere estesa anche efficacemente nella previsione di grandi terremoti negli USA.

Visto l’alto grado di correlazione insolitamente trovato nello studio per entrambi i massimi livelli di vulcanismo globale e attività sismica USA rispetto ai grandi minimi di attività solare, si può concludere che esiste una significativa probabilità (superiore all` 80%) che l’attuale fase di ibernazione solare può provocare eruzioni vulcaniche storiche su scala globale e registrare l’attività di forti terremoti all’interno degli Stati Uniti continentali.

La determinazione che i cicli di attività solare può indicare tempi l’intensità degli eventi geofisici, come il vulcanismo e terremoti, punta verso una possibile connessione tra l’attività solare e la causa di questi eventi geofisici, ossia la tettonica a zolle.

La ibernazione solare identificata da Casey (2008) è attualmente in corso. I risultati di questo studio e l’elevata correlazione tra vulcanismo e terremoti e la descritta hibernations solare garantisce la più ampia diffusione di avvisi al personale e alle organizzazioni di governo in zone ad alto rischio geofisico. Si prevede a partire in qualsiasi momento e durante il prossimo ventennio di ibernazione solare, che eruzioni vulcaniche potenzialmente storiche possono registrarsi a livello mondiale e allo stesso modo l’impostazione di nuovi terremoti probabilmente potranno avvenire all’interno degli Stati Uniti continentali.

Fonte: SSRC Research Report 1-2010 (Preliminary)ssrcresearchreport1-2010.doc&rurl=translate.google.com&anno=2&usg=ALkJrhj74bGsK23MOASN5q8OwJV_rqxk5w

SAND-RIO

  1. Pablito
    16 aprile 2010 alle 04:38

    Grazie per l’articolo che corrisponde a quanto ho sempre pensato Sand!!
    Sono anche abbastanza convinto come Caspar Ammann che i picchi di raffreddamento durante i minimi di Maunder e Dalton non possono essere attribuiti solo alla scarsa attività solare, che porta sì ad un raffreddamento generalizzato, ma senza eccessi.
    Il rapporto con il vulcanismo genera invece un’altra causa potenziale, storicamente sempre ignorata dai fisici solari, che può portarci verso una piccola era glaciale, situazione che si sta ampiamente riproponendo anche in questi giorni, visto che l’episodio dell’Eyjafjallajokull non credo che rimarrà isolato.

  2. Michele
    16 aprile 2010 alle 05:51

    http://adsabs.harvard.edu/abs/1989JGR….9417371S

    The historical record of large volcanic eruptions from 1500 to 1980 is subjected to detailed time series analysis. In two weak but probably statistically significant periodicities of about 11 and 80 yr, the frequency of volcanic eruptions increases (decreases) slightly around the times of solar minimum (maximum). Time series analysis of the volcanogenic acidities in a deep ice core from Greenland reveals several very long periods ranging from about 80 to about 350 yr which are similar to the very slow solar cycles previously detected in auroral and C-14 records. Solar flares may cause changes in atmospheric circulation patterns that abruptly alter the earth’s spin. The resulting jolt probably triggers small earthquakes which affect volcanism.

  3. Michele
    16 aprile 2010 alle 05:52

    http://adsabs.harvard.edu/abs/2002AGUFMPP61A0298A

    The Role of Explosive Volcanism During the Cool Maunder Minimum

    “Understanding of the natural climate variability is crucial for evaluating the anthropogenic contribution to global warming. In particular, external forcing factors such as solar irradiation changes and aerosol forcing from explosive volcanism need to be captured accurately in order to detect and quantify the emerging signal. The short instrumental period limits our options to estimate the magnitude of external forcing through absence of the full range in magnitudes of the forcing factors as well as by lack of their low frequency representation. Thus, we are forced to use proxies to expand our record. Reconstructions of solar irradiance have often employed sunspot observations as a measure of solar activity. A striking feature has always been the Maunder Minimum, a multi-decadal period where the sunspots almost entirely disappeared. It is generally associated with reduced solar irradiance. Unusually cold conditions in Western Europe, especially during the late Maunder Minimum from 1675-1705, have often been used synonymous for the Little Ice Age. This link between the solar irradiance and temperatures during the Maunder Minimum has been applied for estimating either the magnitude of the low frequency solar irradiance changes while assuming a particular climate sensitivity, or conversely, to estimate the climate sensitivity assuming a magnitude of solar irradiance change. In doing so, other potential causes of the cool conditions were ignored. Interestingly, the climate conditions during the Maunder Minimum don’t remain cold over the entire period but exhibit a number of very cold, pulse-like episodes of a few years length. Here, the role of explosive volcanism superposed on solar irradiance changes during the late Maunder Minimum is evaluated. Using the fully coupled NCAR Climate System Model different ice core based volcanic forcing series are applied and combined with solar irradiance reconstructions. Not only temporal radiative balance impacts of the forcings are analyzed but also the spatially characteristical evolution of the signals. These fingerprints are then verified by a series of high resolution proxy reconstructions of European and Northern Hemisphere climate. Through this comparison of model with proxy data we quantify the volcanic cooling during this period and highlight the danger of estimating the climate sensitivity when omitting other factors. “

  4. Michele
    16 aprile 2010 alle 05:59

    Penso che per oggi possa bastare…
    Poi ci sarebbe da inserire nelle correlazioni esistenti fra attività sismica e minimi solari anche
    gli improvvisi cambiamenti d’inclinazione del campo geomagnetico.
    Sembra proprio che durante le violente ere glaciali..le tre cose vadino molto a braccietto !!!
    Infatti….
    Recenti studi paleo magnetici hanno trovato le prove, che dimostrano la stretta correlazione esistente tra gli improvvisi cambiamenti d’inclinazione del campo geomagnetico e le eruzioni vulcaniche in cui i cambiamenti d’inclinazione avvengono e l’interessante correlazione esistente fra minimi solari ed eruzioni vulcaniche.
    In primis dobbiamo ricordare dopo l’eruzione di un vulcano, il magma,nella fase di raffreddamento e quindi di solidificazione tiene traccia dell’orientamento del campo magnetico.
    Nell’articolo sotto riportato sono stati presi in considerazione una serie di vulcani del “Quaternario”, per la precisione cinque delle Auckland.
    Viene specificato che i Vulcani si sono formati in un breve periodo di tempo e che sono fisicamente separati e che quindi non possano aver condiviso la stessa camera magmatica.
    I ricercatori si sono posti allora alcune domande :

    1°) Com’è possibile che i cinque vulcani geograficamente separati, siano scoppiati contemporaneamente e in così breve periodo di tempo ?

    2°) Com’è possibile che il magma fuoriuscito dai vulcani abbia registrato nella fase di raffreddamento
    differenti direzioni del campo geomagnetico ?

    http://www.agu.org/pubs/crossref/2006/2006GL027284.shtml

  5. Michele
    16 aprile 2010 alle 06:03

    Fai clic per accedere a responseCourtillotEPSL07.pdf

    “Also, we wish to recall that evidence of a correlation between archeomagnetic jerks and cooling events (in a region extending from the eastern North Atlantic to the Middle East) now covers a period of 5 millenia and involves 10 events (see f.i. Figure 1 of Gallet and Genevey, 2007). The climatic record uses a combination of results from Bond et al (2001), history of Swiss glaciers (Holzhauser et al, 2005) and historical accounts reviewed by Le Roy Ladurie (2004). Recent high-resolution paleomagnetic records (e.g. Snowball and Sandgren, 2004; St-Onge et al., 2003) and global geomagnetic field modeling (Korte and Constable, 2006) support the idea that part of the centennial-scale fluctuations in 14C production may have been influenced by previously unmodeled rapid dipole field variations. In any case, the relationship between climate, the Sun and the geomagnetic field could be more complex than previously imagined. And the previous points allow the possibility for some connection between the geomagnetic field and climate over these time scales.”

    e

    “Point 4: We first reiterate the fact that the “claims” made in our paper regarding correlations between cooling periods and archeomagnetic jerks were actually put forward by Gallet et al (2005, 2006). We do note that the causal relationship between cosmic ray flux and cloud cover suggested by Marsh and Svensmark (2000) would result in a correlation opposite to the one we find if the field geometry were axial and dipolar and this is precisely why we propose a mechanism of dipole tilt or non dipole geometry to interpret our observations. Gallet et al (2005) write: “ Another hypothesis is to assume that the incoming charged particles are deflected towards the poles, where the overall low humidity level due to cold temperatures limits cloud formation. If archeomagnetic jerks indeed correspond to periods of strongly inclined dipole, then the charged particles would interact with more humid air from lower latitude environments, leading to significantly larger cloud production and cooling.” And if this happens, there is no need to “overcome the more direct effect”, as (mis)understood by BD07 (who seem to understand that a growing axial dipole is superimposed on a tilted dipole, which is not the case).”

    e

    “It is therefore not surprising that the tuned curve should reveal the link between solar activity and O18. It is moreover interesting to note that this correlation, obtained on an Alpine stalagmite, and therefore evidence of the influence of solar variability on climate, is also found in proxies from other regions around the globe: correlation between times of solar minima and cold episodes in western Europe (Magny, 1993; Holzhauser et al, 2005), modulation of precipitation in the tropics in Northern South America and Yucatan (Haug et al, 2001), in Eastern Africa (Verschuren et al, 2000), and Arabia (Neff et al, 2001); influence on droughts in North America (Yu and Ito, 1999).”

    In questi scritti si pone invece l’attenzione su l’importante correlazione esistente fra profondi minimi solari e grandi eruzioni vulcaniche e l’accento sul campo Geomagnetico che ha cambiato bruscamente orientamento al momento in cui si ci sono super eruzioni vulcaniche.
    In concomitanza a questi eventi c sono forti bruschi periodi di raffreddamento per il pianeta.
    La scienza si domanda a questo punto quali siano le dinamiche che possono innescare i super-vulcani.

    Adesso può bastare…vi ho trasferito tutte le mie conoscenze!!

  6. Pablito
    16 aprile 2010 alle 06:15

    Molto interessante Michele. Forse vi è una diversa compressione del campo magnetico terrestre da parte del vento solare durante il minimo solare?
    Questo potrebbe essere l’anello che congiunge questi tre fenomeni.

  7. Michele
    16 aprile 2010 alle 06:19

    “Tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso, tutto ciò che è in basso è come ciò che è in alto. E questo per realizzare il miracolo di una cosa sola da cui derivano tutte le cose, grazie ad un’ operazione sempre uguale a se stessa.”

    Ermete Trismegisto “La tavola di Smeraldo”

    http://it.wikipedia.org/wiki/Macrocosmo_e_microcosmo

    E’ l’ora che la vera scienza unificata venga rivelata è non più nascosta!

    FINE

  8. Pablito
    16 aprile 2010 alle 06:39

    Credo che il problema sia che astrofisica, geologia, storia, climatologia sono gestite da persone che non sono minimamente in contatto tra loro intellettualmente, mentre la questione dovrebbe essere risolta in maniera interdisciplinare. Senza dimenticare anche l’economia che non può non esserne influenzata.
    Mi sembra di vedere l’applicazione pratica della legge di Murphy che dice che uno specialista di una materia è uno che sa sempre qualcosa di più su una quantità sempre più ristretta di materia. Alla fine sa tutto di niente.

  9. Ruggero
    16 aprile 2010 alle 08:09

    Ho notato come il sole ultimamente, a mio avviso, sorga con circa mezz’ora di ritardo.
    Ossia alle 7 circa invece che alle 6.30.
    Qualcuno sa darmi una spiegazione?

    ciao, grazie.

  10. livio
    16 aprile 2010 alle 08:46

    Orologio che va avanti? 🙂

  11. 16 aprile 2010 alle 09:16

    Ecco la proiezione della cenere in arrivo per Sabato sul Nord Italia: http://www.web10.it/2010/04/sabato-le-ceneri-del-vulcano-eyjafjallajokull-saranno-sul-nord-italia/

  12. 16 aprile 2010 alle 09:32

    Vi volevo fare una domanda:ma vi saranno danni alla salute umana con queste ceneri respirando?ciao e grazie per la risposta!

  13. Alberto Omonimo
    16 aprile 2010 alle 09:58

    O il calendario rimasto indietro ? 🙂

  14. darkman79
    16 aprile 2010 alle 10:41
  15. darkman79
    16 aprile 2010 alle 11:04

    “Nel frattempo le autorità islandesi hanno ordinato l’evacuazione immediata della popolazione nella zona di Fljotshlid, nei pressi del ghiacciaio Eyjafjallajokull, nel sud dell’isola, teatro dell’eruzione di questi giorni. Lo riferisce il sito di informazione islandese IceNews. Non solo: è allerta per la possibile nuova eruzione di un altro vulcano sull’isola. Gli esperti hanno registrato allarmanti tremori causati da mini-terremoti al Grimsvotn, che si trova sotto il ghiacciaio Vatnajokull, il più grande d’Europa. ”

    fonte:http://www.corriere.it/esteri/10_aprile_16/eruzione-vulcano-voli-disagi_3c51a7d6-491a-11df-af35-00144f02aabe.shtml?fr=box_primopiano

    :-/ speriamo non sia quel katla.

  16. bora71
    16 aprile 2010 alle 11:06

    OT
    La temperatura media in Italia è aumentato di 1°C dal 1981 al 2008. A rivelarlo è l’Annuario dei dati ambientali 2009 dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra). Dal rapporto risultano inoltre aumentati i rischi per la salute umana ed il dissesto idrologico nel nostro Paese, dove alcune aree depressionarie costiere potrebbero essere inondate, e le coste basse e sabbiose soggette ad una forte erosione. Si conferma quindi il trend al riscaldamento globale un po’ più accentuato rispetto alla media mondiale. Le buone notizie arrivano dal patrimonio forestale nazionale, con un espansione stimata in circa 5500 ettari all’anno. In crescita anche le zone di protezione speciale (pari al 14,5% del territorio nazionale), i siti di importanza comunitaria (pari al 15%) e il verde urbano (passato dal 7,8% del 2000 all’8,3% del 2008). 3bmeteo

    qui l’IPCC non c’entra niente…

  17. ice2020
    16 aprile 2010 alle 11:09

    Alcuni dati statistici sembrano confermare dunque un nesso tra l’attività solare e i fenomeni fisici terrestri, ed ovviamente essndo le eruzioni vulcaniche capaci di veicolare le sorti del clima in tempi anche veloci rispetto un minimo solare stesso, 1 + 1 sembrerebbe fare 2!

    A tal proposito infatti, passi per il minimo di Maunder che durò 70 anni, e di fatto diede origine alla PEG, alcuni studiosi ritengono che un minimo moderato ma nn profondissimo come un Dalton od un Damon, da solo nn riuscirebbe a provocare dei cambiamenti climatici significativi…io nn sn molto d’accordo, e quale migliore occasione di questa per studiare la reale portata di un nuovo minimo solare sul clima?

    Simon

  18. ice2020
    16 aprile 2010 alle 11:11

    I sogni sn desideri…lalala ririlalala…

  19. adri63
    16 aprile 2010 alle 11:18

    sarebbe stato interessante se le ceneri fossero andate sul polo x vedere i ghiacci artici come evolvevano

  20. 16 aprile 2010 alle 11:18

    La mia impressione che in questo caso 1 + 1 faccia -2°C.

  21. ice2020
    16 aprile 2010 alle 11:21

    😉

  22. ice2020
    16 aprile 2010 alle 11:22

    Stanno evolvendo bene lo stesso:

    🙂

  23. Luigi Lucato
    16 aprile 2010 alle 11:40

    ne sto parlando anche
    qui : http://forum.crisis.blogosfere.it/viewtopic.php?f=8&t=42&start=1180#p25356
    inserito in un contesto di CRISI energetico / Economico /Climatica

    per capire dove si va a finire la visione deve essere sempre più d’insieme … a cominciare dalla analisi delle relazioni che si trovano nei dati storici.

    comunque i vulcani possono essere l’innesco che destabilizza il sistema e ci immerge in una PEG.

  24. Luigi Lucato
    16 aprile 2010 alle 11:40

    immerge BRUSCAMENTE …

  25. 16 aprile 2010 alle 11:51

    Si i vulcani soprattutto quelli SUPER VULCANI come il Toba o lo stesso Yellowstone sono capaci di apportare una incredibile diminuzione termica in pochissimi anni anche in 5 anni e portare alla PEG come le carote di ghiaccio testimoniano!

  26. 16 aprile 2010 alle 12:38

    (ANSA) – ROMA, 16 APR – E’ allerta in Islanda per la possibile nuova eruzione di un altro vulcano: il Grimsvotn, che si trova sotto il ghiacciaio Vatnajokull.

    Gli esperti, infatti, hanno registrato allarmanti tremori causati da mini-terremoti al Grimsvotn, il piu’ grande d’Europa.

  27. 16 aprile 2010 alle 13:02

    Visto che parliamo dell´Islanda e dei suoi vulcani, una delle piú devastanti, climaticamente parlando, eruzioni islandesi si ebbe l` 8 giugno del 1783 con il vulcano Laki.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Laki
    Furono emessi 14,3 Km3 di lava e gas. L´eruzione causó la morte del 50% dei bovini e la morte purtroppo del 25% della popolazione in Islanda. Le sue ceneri coprirono gran parte dell´Europa e arrivarono in Asia e Africa del nord. L`estate in Europa registró una forte discesa delle temperature e l´inverno fu uno dei piú freddi della storia. Anche la Rivoluzione francese gli é attribuita dovuta alla fame causata da perdita di raccolti e alla morte degli animali negli allevamenti causati dal forte freddo.

    Laki

    I vulcanologi temono il susseguirsi di eruzioni in Islanda e in particolare del Katla.
    http://appelsingris.wordpress.com/2010/04/15/volcano-eruption-on-iceland-first-of-many/

  28. ice2020
    16 aprile 2010 alle 13:13

    Azzo!

  29. ice2020
    16 aprile 2010 alle 13:15

    Invece di pensare a rimpinguarsi le tasche, Al Gore e i suoi comagni di merende dovrbbero iniziare seriamente a pensare alle evnienze più probabili, al fatto che il clima è sempre cambiato e le cause sn arcinote, altrochè la CO2!

  30. adri 63
    16 aprile 2010 alle 13:21

    ok. però con i mezzi a disposizione oggi si poteva calcolare l’aumento di ghiaccio in base all’area delle ceneri

  31. Luigi Lucato
    16 aprile 2010 alle 13:37

    intanto la sismica continua

    Magnitude ML 3.6
    Region ICELAND REGION

    Date time 2010-04-16 at 13:14:37.9 UTC
    Location 66.47 N ; 17.59 W
    Depth 5 km

    http://www.emsc-csem.org/index.php?page=home

  32. Luigi Lucato
  33. 16 aprile 2010 alle 13:55

    Orologio comprato da qualche Vù cumprá.

  34. 16 aprile 2010 alle 14:10

    Se eruttasse anche l’altro….insomma monitoriamo!

  35. 16 aprile 2010 alle 14:12

    se vi interessa dell’evoluzione dell’eruzione ne stiamo parlando anche qui:
    http://www.atmosferatoscana.com/situazioni-da-monitorare-f7/forte-esplosione-vulcanica-a-sud-dell-islanda-t114.htm
    E in home page abbiamo la carta con la proiezione delle ceneri per domenica.

  36. bari87
    16 aprile 2010 alle 14:34

    altro giorno spotless…

    cmq dall’ultimo aggiornamento del continuum delle 11 si inzia a vedere l’AR 1057….per ora SEMBRA NN ABBIA MACCHIE

    chi conferma?

  37. ice2020
    16 aprile 2010 alle 14:47

    Oggi è spotless, ma quella che si vede nel continum nn è ancora la 1057…

  38. Fabio2
    16 aprile 2010 alle 15:27

    Non credo proprio, sono state sparate ad una tale altezza che prima che ricadano al suolo ci vorrà un po. E poi, anche storicamente, la concentrazione delle ceneri, anche delle particelle più minute, non ha mai creato problemi, salvo forse che nei pressi del vulcano.
    Insomma, si tratta di un singolo vulcano, mica di tutti i vulcani islandesi.

  39. Fabio2
    16 aprile 2010 alle 15:28

    aspettiamo almeno 10 anni e poi rifacciamo i conti della temperatura.

  40. 16 aprile 2010 alle 15:30

    Per chi è interessato ho caricato su you tube il video con l’animazione dello spostamento delle ceneri fra oggi e domenica:

  41. Fabio2
    16 aprile 2010 alle 15:31

    Non dimentichiamo comunque che il minimo di Maunder fu preceduto da Wolf (1280-1340) e da Spoerer (1450-1550), altri due periodi di scarsa attività solare.

    Ergo, non so se il gelo ripetuto del XVII secolo sia dovuto solo al Maunder.

  42. 16 aprile 2010 alle 15:45

    ma vedremo cenere cadere?

  43. ice2020
    16 aprile 2010 alle 15:47

    S pove, pioverà acqua scura al nord

  44. 16 aprile 2010 alle 15:51

    be allora domani sera qui dovrei veder qualcosa!!!

  45. 16 aprile 2010 alle 15:55

    Il vulcano nel sud dell´Islanda potrebbe essere l´epitaffio sulla pietra tombale del AGW.
    Se questa eruzione continuasse e si allargasse ad altri vulcani in Islanda o in altri luoghi del pianeta, con altra emissione di cenere e gas (solfuri e floruri) in atmosfera potremmo avere un periodo di alcuni anni con un raffreddamento globale, se a questo si somma il minimo solare attuale e futuro, i cui effetti maggiori saranno visti tra 4/5 anni per durare per circa 20/30 anni, ecco che i nostri “amici” fanatici dell´AGW e della CO2 dovranno traslocare in un igloo.
    Ma per il bene dell´umanitá spero che questo non accada e spero anzi che le temperature fasulle o no continuino a crescere poco a poco.

  46. ice2020
    16 aprile 2010 alle 16:00

    Sand, qui dentro 6 un mito per tutti, ma occhio a dire che ti auguri che le temp crescano… hiiiiiiiiiiiiii 😆

    Ovviamente la mia era una battuta, ed ho capito cosa volevi dire…

    Anche cn la nostra tecnologia, saremo colti molto più di sprovvista cn un abbassamento piuttosto che con un innalzamento della temp media globale!

  47. 16 aprile 2010 alle 16:26

    la cenere cadrà dove c’è il giallo, dove è rosso sarà mista a pioggia e dove è nero sarà solo passaggio in quota.

  48. bora71
    16 aprile 2010 alle 16:44

    ma scusate..avete sempre parlato che il sole e’ la causa principale dei cambiamenti cllimatici..
    ora da quello che sento mi state dicendo che invece sono i vulcani..
    comunque nei prossimi anni sapremo la verita’..se le temperature non diminuiranno nemmeno con questo minimo solare e con i vulcani..allora hanno ragione i serristi..
    ma le temperature devono diminuire parecchio..perche’ una stasi o una leggera attenuazione del GW sarebbe del tutto normale con questi eventi..lo dicono anche all’IPCC

    ““La questione relativa al cambiamento climatico è qualcosa di complesso dove vanno tenute conto sia le forzanti naturali che quelle antropogeniche, con relativi feedbacks sia positivi che negativi. Sembra una cosa banale da dirsi, ma spesso quando si parla di GW non ci si ricorda di queste combinazioni e di questa complessità, che invece è importantissima.
    Ecco perché spesso non mi scaldo quando si discute di un possibile calo delle temperature relativo ad una combinazione teleconnettiva interessante, semplicemente perché questo è un aspetto da tenere in considerazione (insieme ovviamente ad altri aspetti). Tuttavia, va anche detto che, come mostrano alcuni scenari, l’andamento della temperatura può tranquillamente mostrare periodi di 10-20 anni con tendenza costante o in leggera diminuzione, ma mantenere lo stesso un trend di fondo compatibile con il GW. Questo perché i modelli più recenti hanno dentro di sé quei meccanismi di feedbacks”

  49. andrea b
    16 aprile 2010 alle 17:00

    gran bell’articolo Sand

  50. ice2020
    16 aprile 2010 alle 17:03

    1) Entrambi i fattori, sia il minimo solare che l’eruzione dei vulcani possono cambiare il clima sulla terra, con una sola differenza, che i vulcani ci badano molto meno

    2)Il fatto che c’è una stasi nella crescita della temp l’ipcc l’ha detto solo dopo che la stasi c’è stata perchè nn sapevano più che pesci pigliare!

    3) Tu continua pure a credere alle rilevazioni di temp dei centri pro-Ipcc

  51. Michele
    16 aprile 2010 alle 17:23

    anche i commenti sono interessanti ….no ???

  52. Andrea b
    16 aprile 2010 alle 17:28

    Si hai ragione 🙂

  53. giorgio
    16 aprile 2010 alle 17:31

    Giornata molto interessante oggi.bellissimo articolo e ottimi i commenti Michele.Quando leggevo i tuoi primi commenti diversi mesi fa,pensavo fossi un po visionario.Poi con il tempo hanno cominciato a punzecchiarmi le orecchie questi 13000-26000.Mi sa Michele che sei molto lungimirante.Ogno giorno che passa mi convinco sempre di piu che stiamo entrando in qualcosa di molto piu grande di ogni previsione.

  54. darkman79
    16 aprile 2010 alle 17:38

    CENERI MOLTO PIU’ SOTTILI DEL PREVISTO – Intanto si apprende che le ceneri del vulcano Eyjafjallajokull sono molto più sottili del previsto e il magma è molto più viscoso, tanto da rendere l’attività del vulcano più esplosiva. E’ quanto emerge dalle prime analisi fatte dall’università islandese di Reykjavik, rese note dal geofisico Mike Burton, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/04/15/visualizza_new.html_1762691460.html

    e domani chiude anche maplpensa

    http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/lombardia/2010/04/16/visualizza_new.html_1763467766.html

    Certo è sorprendente ( per molte persone che nn masticano questo tipo di argomenti tutti i giorni ) cosa possa fare la natura, per eruttare un SOLO vulcano in europa gia’ stanno perdendo milioni di dollari.

  55. giorgio
    16 aprile 2010 alle 17:44

    Facciamo un po il punto.1-siamo entrati in un allineamento galattico(fonte Ale)che avviene ogni 26000 anni che ha provocato un rallentamento della dinamo solare del 30%.Gli effetti dureranno fino al 2020 e sono partiti nel 1998.2-il 4 luglio avverra un allineamento planetario che vede Giove con Urano allineati in opposizione a Saturno i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.3-nel 2011 Giove va in perielio e anche questo se tanto mi da tanto…..4-ci mettiamo pure i vulcani,adesso ditemi voi se non sono troppe le coincidenze.dal mio punto di vista non mi meraviglierei se tra qualche anno parleranno di glaciazione(no peg)una vera e propria era glaciale

  56. andrew
    16 aprile 2010 alle 18:25

    Ragazzi comunque se partissero anche gli altri vulcani islandesi sarebbero dolori e se dovesse partire lo yellostone che non sottovaluto il nord America entrerebbe in un inverno nucleare e devastanti sarebbero anche gli effetti sul resto del mondo estinzioni di massa, carestie e l’umanità tutta sarebbe in grande pericolo vi dico una cosa in tutta confidenza se davvero ci dovesse essere una correlazione tra quanto succede nella nostra galassia e le vicende terrestri comincio veramente a preoccuparmi 😦

  57. Michele
    16 aprile 2010 alle 18:27

    Ho in servo una grande chicca…più dei 26000 e dei 10500….
    ma ogni cosa al momento giusto !!

  58. adri63
    16 aprile 2010 alle 18:38

    nel popolo di nia cè qualcuno che ha degli schemi x capire come ha fatto bendandi a prevedere i terremoti. si dovrebbe basare su allineamenti dei pianeti, ma trovo solo informazioni molto superficiali grazie in anticipo

  59. 16 aprile 2010 alle 18:40

    Michele a proposito di 10500 A.C o 13000 anni fa ti propongo questa ipotesi.
    http://planetarydefense.blogspot.com/2010/04/prof-napiers-paper-on-potential-for.html
    La cosa non sembra campata in aria.
    La cometa che ha solcato i cieli americani, mi ha lasciato perplesso e voglio vedere se la cosa si ripete nei prossimi mesi.
    Ciao
    Sandro

  60. 16 aprile 2010 alle 18:46
  61. andrea b
    16 aprile 2010 alle 19:11

    spero di avere alcune informazioni domani alla visita a Faenza farò un reportage più approfondito possibile

  62. 16 aprile 2010 alle 19:16

    Ho giá individuato almeno 3 ipotesi che i talibani serristi possono dare per giustificare l´eruzione dei vulcani islandesi con l`AGW.
    Ci scriveró un piccolo articolo, perché mi aspetto da un momento all´altro qualche dichiarazione idiota da parte dei fanatici della CO2.

  63. DOM
    16 aprile 2010 alle 19:27

    A proposito di scienza perduta e ritrovata, Ho letto un libro estremamente interessante che mi sento di consigliarti, non mi permetto di dire il titolo perche non so se posso, puoi indicarmi dove posso trovare altre informazioni in merito l’argomento?

  64. andrea b
    16 aprile 2010 alle 19:31
  65. ice2020
    16 aprile 2010 alle 19:41

    E te pareva!

  66. Michele
    16 aprile 2010 alle 19:42

    @Sandr
    X il bolide o meteorite….
    Interessante da non sottovalutare….mettiamo la cosa da una parte…

    @Tutti
    Siam a metà Aprile ecco la Corrente del Golfo…..
    Ho cercato di evidenziare il percorso che a mio parere segue….poi ditemi voi ….
    Date prese in considerazione….per il confronto …

    18 Aprile 2007
    14 Aprile 2010

    Cosa ne pensate ???

  67. andrea b
  68. Michele
    16 aprile 2010 alle 20:00

    http://www.meteoweb.it/cgi/intranet.pl?_tit=Anomalie%20gelide%20nell%E2%80%99Antartide&_cgifunction=form&_layout=news&keyval=news.news_id%3D19453

    L’Antartide inizia a esser geloso…..mi a detto….
    “Siete tutti a parlare del Polo Nord…e me mi avete lasciato solo soletto quà giù in fondo….”
    E io gli ho detto…facci un segno….

    “Continua il freddo anomalo in varie zone del Plateau Antartico; stamattina la base italo-francese di Dome Concordia ha registrato una minima di -75°C! Secondo le osservazioni dell’ERSL del NOAA tra il 10 e il 13 Aprile le aree continentali centro orientali hanno palesato scarti negativi fino a -10°C!”

    Alla faccia del segno !!! Una -10 °C

  69. 16 aprile 2010 alle 20:25

    Giuro che ho scritto l´articoletto che é nelle bozze prima di vedere questo tuo link.
    E nell´articolo avevo proprio messo questa possibilitá assieme ad altre!!
    🙂

  70. 16 aprile 2010 alle 20:29

    Golaçooooo di Maicon!!!

  71. ice2020
    16 aprile 2010 alle 20:50

    AMALA, PAZZA INTER AMALA!!!!!!!!!!!!!!!

  72. GIANFRANCO
    16 aprile 2010 alle 21:18

    Ho letto che potrebbe sciogliersi il ghiaccio circostante il vulcano a causa dell’attività in corso; quali sarebbero le conseguenze dell’immissione di questa massa d’acqua dolce nell’oceano atlantico? penso alla la corrente del golfo…
    grazie

  73. 16 aprile 2010 alle 21:37

    Nessuna. L´immisione di acqua dolce é assolutamente marginale.

  74. 16 aprile 2010 alle 21:44

    Ma siete tutti interisti qui?
    Sono l’unico juventino?

  75. ice2020
    16 aprile 2010 alle 21:47

    Ho visto prima al tg che ha fatto alzare un pò le acque nelle immediate vicinanze del vulcano, ma tutto sotto controllo.

  76. 16 aprile 2010 alle 22:06

    Nell’ultimo aggiornamento pare che il fronte entri più organizzato in italia.
    qui all’ultimo post in fondo ho fatto un’analisi dell’ultima carta uscita:
    http://www.atmosferatoscana.com/situazioni-da-monitorare-f7/forte-esplosione-vulcanica-a-sud-dell-islanda-t114-15.htm#1323

  77. darkman79
  78. bora71
    16 aprile 2010 alle 23:22

    giovedì 15 aprile 2010
    Il vulcano islandese: quali effetti sul clima?

    La questione che viene subito fuori alla notizia dell’eruzione in Islanda è se avrà effetti sul clima, e quali.
    Se si rivelerà veramente un’eruzione di grandi proporzioni, ne avrà certamente. I vulcani rilasciano polveri nell’atmosfera e questo fa aumentare la riflessione della luce solare causando un raffreddamento. L’effetto è comunque debole e limitato nel tempo come potete vedere in questa figura, dove troviamo la variazione globale della temperatura insieme con le eruzioni principali del ventesimo secolo.
    In sostanza, l’eruzione islandese potrebbe darci un paio di anni di respiro, mantenendo la temperatura ai livelli attuali; salvo poi ripartire con il riscaldamento.
    Una pausa ci potrebbe dare un po’ di tempo in più per lavorare sulla riduzione delle emissioni. Ma, ovviamente questo farà peggio se i soliti negazionisti climatici sfrutteranno il possibile temporaneo raffreddamento per proclamare – al solito – che il riscaldamento globale è una bufala.
    Ugo Baldi (docente di Chimica Fisica presso l’Università di Firenze)

  79. 16 aprile 2010 alle 23:32

    Meno male che l´esimio prof. Baldi ci ha avvertito. La dispeazione di certi personaggi con questa emissione di ceneri e gas nell´atmosfera é sintomatica.
    Occorre anche avvertire l´illustre prof baldi che il Sole é in una fase di minimo e che anche se lui non lo sa, il Sole ha una influenza sul clima.
    Occorre avvertire l´illustre che il clima non é CO2 e che le bufale dei serristi ormai hanno superato il ridicolo!

  80. ice2020
    16 aprile 2010 alle 23:32

    Premio Nobel al prof Ugo Baldi!

  81. ice2020
    16 aprile 2010 alle 23:34

    Anche perchè dopo quello dato ad Al Gore, lo possono vncere davvero tutti…

  82. ice2020
    16 aprile 2010 alle 23:37

    Si Sand, io stanotte vado a dormire davvero tranquillo, uno perchè l’inter ha vinto, 2 perchè il prof Baldi ci ha rassicurato che il caldo vincerà sul freddo e che nn dobbiamo preoccuparci se per qualche anno le temp (seppur tarocche) nn aumenteranno vertiginosamente, perchè lo faranno dopo e cn gli interessi…

  83. 16 aprile 2010 alle 23:45

    Buona notte Simon, a domani! Sogni d´oro perché siamo in buone mani con questi che ci avvisano tranquillamente che stiamo avvicinandoci alla autodistruzione. La colpa é tua che consumi troppo ossigeno ed emetti troppa CO2. 🙂 🙂 🙂

  84. 16 aprile 2010 alle 23:49

    Quella di oggi é stata una bellissima discussione. Bravissimi tutti.
    Il fatto di avere adesso 5 ore di differenza di fuso orario mi deprime un poco…. mi sento solo!

  85. ice2020
    16 aprile 2010 alle 23:54

    Caro Sand, se un prof di una importante università italiana si permette di dire queste parole:

    “Ma, ovviamente questo farà peggio se i soliti negazionisti climatici sfrutteranno il possibile temporaneo raffreddamento per proclamare – al solito – che il riscaldamento globale è una bufala.”

    facendo passare chi nn la pensa come lui come esseri impestati, dimenticandosi che questi sono professori cn la sua stessa dignità e preparazione che per il solo fatto che vanno contro l’unica fede, devono essere etichettati come “soliti negazionisti climatici”, già il termine negazionista mi irrita, figuriamoci i soliti, come dire che sn inferiori, stupidi, imbecilli…beh se queste devono essere le persone cn cui discutere, dio ce ne scampi e liberi…

  86. ice2020
    16 aprile 2010 alle 23:56

    poverino sandrino…io stanotte nn ho sonno…

  87. 17 aprile 2010 alle 00:12

    Approvo tutto. Ma sai la disperazione rende la mente meno lucida.
    Il fatto di confondere il GW naturale che dura da oltre 150 anni con l´AGW é comune anche tra questi personaggi.
    Ognuno coltiva il proprio orticello e ognuno cerca di sfruttare finanziariamente il riscldamento ciclico naturale come se fosse qualcosa di straordinario.
    Speriamo invece che effettivamente non si inneschi un rapido raffreddamento globale causato dalle ceneri vulcaniche accoppiato al minimo solare perché il GW con il piccolo aumento della temperatura ha permesso di alimentare bene o male 6 miliardi e 800 milioni di persone grazie al miglioramento dell´agricoltura dovuto all´aumento della CO2. Se ci fosse un global cooling rapido sarebbe un disastro umanitario di dimensioni apocalittiche.

  88. ice2020
    17 aprile 2010 alle 00:26

    Certo che il sito di Watts è una fonte interminabile di notizie, anche sarcastiche…mi è sempre piaciuto il suo stile, nn a caso prima di fondare NIA ero un suo fedele lettore (ora un pò meno) e a quel mitico Blog mi sn ispirato!

    Per me Watts è un maestro!

    Notte a tutti

    NOAA says – Hottest (Warmest) March on Record

    NCAR's missing heat – they could not find it any-where

  89. giorgio
    17 aprile 2010 alle 00:50

    http://www.intelliweather.net/imagery/intelliweather/sat_meteosatfd_580x580_img.htm insomma i conti non mi tornano con il NOAA sull”ITCZ

  90. Luigi Lucato
  91. Nitopi
    17 aprile 2010 alle 07:45

    Ciao a tutti!
    Mi son perso la discussiono (non so se sono io, ma se i post sono troppi, vedo solo gli ultimi!!!…

    Commento anche io, anche se alla cieca…

    Rimango sciettico.
    Prendiamo i dati dei vulcani: su 31 grandi eruzioni, 8 capitano in periodo di minimo ….
    E ben? 😉

    Terremoti… Non da la lista e regirstra solo quelli che cadono in corrispondenza dei minimi…
    Mha…
    Ciao
    Luca

  92. darkman79
    17 aprile 2010 alle 08:37

    http://mednet.rm.ingv.it/event.php?event=100417_070654

    Questa scossa di magnitudo 3.9 in mezzo al mare potrebbe passare pure inosservata se nn fosse che è capitata proprio dove si trova quel megavulcano sottomarino, il marsili :-/

  93. bari87
    17 aprile 2010 alle 08:46

    basta che clicchi su commenti precedenti nitopi! 😉

    intanto altro giorno spotless..simon io vedo la 1057 e sembra pulita..ora ti posto 2 immagini

  94. bari87
    17 aprile 2010 alle 08:54

    da queste immagini si intravede la 1057 come vi dicevo..

    http://yfrog.com/4zcombimap800p

    http://yfrog.com/6flatestyj

  95. darkman79
    17 aprile 2010 alle 08:55

    Non so se gia’ è stato detto ma qui potete seguire l’eruzione del vulcano islandese in diretta

    http://eldgos.mila.is/eyjafjallajokull-fra-valahnjuk/

  96. livio
    17 aprile 2010 alle 08:55

    Ciao, sono lontani circa 83 km per la precisione

  97. bari87
    17 aprile 2010 alle 09:08

    Il vero pericolo è il Katla (Clima)

    Il vulcano che negli ultimi due giorni ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo potrebbe avere effetti sul clima del Nord Emisfero soltanto se riuscisse a sostenere l’attuale attività per più mesi. La ‘stazza’ dell’Eyjafjallajokull, infatti, non è particolarmente preoccupante. Tutt’altra storia, invece, per quanto concerne il Katla, in assoluto il più potente vulcano islandese. “Se scoppia” – afferma Sigried, responsabile della Croce Rossa islandese – “sarà una vera e propria tragedia…Verrebbe inondata l’isola e potrebbe esserci un cambio climatico catastrofico”. Il ‘mostro’ dista soltanto poche decine di chilometri dal fratello minore che, spesso, ha anticicpato le eruzioni del Katla. La preoccupazione è quindi tantissima, poiché il Katla non solo giace sotto un ghiacciao 5 volte più grande del Eyjafjallajokull, ma ha una potenza eruttiva a dir poco spaventosa. A rischio anche altri due vulcani, il Grimsvotn e l’Hekla. Se il Katla dovesse esplodere le ripercussioni sul clima, specie del Nord Emisfero, sarebbero molto marcate ed assisteremmo ad un temporaneo, ma sensibile, raffreddamento.

    A cura di Giulio Betti

  98. bari87
    17 aprile 2010 alle 09:14

    POSSIBILI EFFETTI
    DELLE CENERI SUL CLIMA

    La nube emessa dal vulcano Eyjafjalla-
    jokull potrebbe avere conseguenze sul
    clima dei prossimi anni. Per Herbert
    Formayer, dell’Università di Vienna, è
    possibile che particelle di cenere ri-
    mangano due o tre anni nella stratosfe-
    ra, causando un raffreddamento globale.

    Della stessa opinione Vincenzo Ferrara,
    dell’Enea, che sottolinea come restino
    in sospensione le polveri più sottili.

    Le ceneri, ha appurato l’Istituto di
    vulcanologia di Rejkyavik, sono molto
    più sottili del previsto e il magma
    assai più viscoso, tanto da rendere
    l’attività del vulcano più esplosiva e
    sospingere la nube a migliaia di km.

    fonte televideo rai

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