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Archive for settembre 2009

Da domani si torna Blank!

30 settembre 2009 51 commenti

Notate come il sole che si è lasciato dietro le 2 regioni attive che ci hanno caratterizzato durante gli ultimi 10 giorni del mese di settembre, sia completamente libero da qualsiasi attività magnetica, e non solo la parte visibile, ma anche quella nascosta:

A domani per il dato definitivo del Sidc che ad oggi si assesta a 4.5, mentre abbiamo già quello definitivo del Noaa: 6.7, trattasi del valore più alto da marzo dello scorso anno (anche se va detto di poco, visto che giugno 2009 è finito a 6.6, sebbene con notevoli polemiche per i conteggi adoperati dal centro Statutinense).

Domani farò il classico riepilogo mensile, appena avrò a disposizione il dato RI definitivo ed anche il valore del solar flux.

Ma una cosa fatemela dire:

NIA non intende rispondere con polemiche a distanza ad altri siti rivali che reiteratamente giudicano il comportamento del blog troppo esagitato ed “isterico” nei confronti del conteggio delle macchie. NIA lascia ad ognuno la libertà di scegliere, sperando di offrirvi sempre il miglior servizio possibile.

Simon e CO.

Il livello del mare è salito di 60 cm quest’estate lungo la costa orientale degli Stati Uniti a causa del rallentamento della Corrente del Golfo!

30 settembre 2009 36 commenti

Gli Esperti Americani ci hanno già assicurato che non centra il GW ( e meno male dico io), anche se i motivi di fondo rimangono un mistero.

Di solito, la previsione delle maree stagionali e del livello del mare è un processo cnosciuto e governato dai movimenti  e dalle influenze gravitazionali dei corpi celesti come la luna, ha dichiarato Rich Edwing, vice direttore del Center for Operational Oceanographic Products and Services at the US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Ma i telefoni del NOAA hanno iniziato a suonare presto quest’estate, quando i residenti dell’ East Coast hanno segnalato dei livelli di acqua più elevati del previsto, molto simili a quelli che si hanno per fenomeni di breve durata tipo eventi atmosferici come le tempeste tropicali. Ma questi alti livelli del mare hanno perdurato per settimane, tra giugno e luglio.

L’aumento del livello del mare alla fine ha provocato solo qualche  allarme causato da lievi inondazioni costiere, ma ha destato grandi interrogativi tra gli scienziati.

Ora una nuova relazione ha individuato i due principali fattori che sarebbero la causa degli alti livelli del mare:

una debole Corrente del golfo e un vento costante dal nord-est Atlantico.

La Corrente del Golfo è come una superstrada che fa fluire  verso Nord le acque dell’Oceano al largo della costa orientale degli USA. Quando la Corrente del Golfo corre veloce, la sua forza tiene l’acqua lontana dalla costa orientale.

Ma questa estate, per ragioni sconosciute, “la corrente del Golfo ha rallentato,”  afferma Edwing , mandando più acqua verso le coste e facendo così alzare il livello del mare.

A complicare ciò, si sono messi i venti sostenuti da Nord est, venti d’autunno dal nord Atlantico che sono arrivati  mesi prima del normale, che hanno contribuito a spingere ancora più acqua verso l’east coast.

Le acque più elevate hanno causato disagi per alcuni pescatori e diportisti ed hanno eroso un po ‘di costa.

Ancor prima che il Noaa facesse la sua relazione, alcuni pescatori del luogo avevano dato la colpa ai sostenuti venti da Nord Est che hanno spirato per tutta l’estate nella East Coast. (di fatti aggiungo io, la costa orientale degli Stati Uniti quest’anno l’estate non l’hanno proprio avuta, e ci aggiungerei pure l’Inghilterra)

Ma il problema di fondo rimane, e cioè:

“Perché la Corrente del Golfo ha rallentato? Perché i venti da nord sono arrivati prima?”

Lo studioso del Noaa, Edwing, ha semplicemente risposto:

 “Non abbiamo queste risposte.”

Fonte articolo: http://news.nationalgeographic.com/news/2009/09/090910-sea-levels-rise.html

Relazione del Noaa: http://tidesandcurrents.noaa.gov/publications/EastCoastSeaLevelAnomaly_2009.pdf

Io posso solo rimandarvi a questo articolo di Ale sulla probabile relazione tra minimo solare e corrente del golfo comparso tempo fa su Nia e che magari molti di voi si sono persi:

https://daltonsminima.wordpress.com/2009/03/05/corrente-del-golfo-e-minimo-solare/

Simon

Forse è l’ultimo giorno della 1027…ma diciamolo piano…

29 settembre 2009 82 commenti

Appare sicuramente in chiara decadenza dopo la ripresa di ieri, ma mai dire mai…anche se a nostro vantaggio giova pure il fatto che si sta spostando verso il limbo occidentale, quindi meno segnalabile dai sat Soho.

Quindi oggi dovrebbe essere l’ultimo giorno con macchie solari.

Deve ancora uscire il dato Noaa, ma al di là di un 13 di wolf non dovrebbe prendere.

A questo punto sono proprio curioso di vedere cosa farà il sole.

Siamo passati dal mese di agosto completamente blank, a quello di settembre che per il sidc potrebbe essere (ma aspettiamo comunque i dati definitivi del primo ottobre) il mese con RI più alto da marzo 2008 (9.3), comunqu sempre sotto al 5 (fortunatamente alla fine Nintendo aveva ragione).

Insomma in 2 mesi tutto ed il contrario di tutto.

Determinante a questo punto, oltre i canonici 6 mesi, sarà vedere come si comporterà il sole già dal mese di ottobre.

Un mese di ottobre sulla falsa riga, o meglio con attività maggiore rispetto a quella di settembre, lasecrebbe aperte poche speranze per chi vorrebbe ancora un sole fermo al 100%.

Stay tuned, Simon

Confronto grafico Ciclo 23

29 settembre 2009 20 commenti

Il primo articolo su NIA di Andrea-b, per palati fini… l’autore mi ha promesso che appena potrà nel corso della giornata interverrà a dare eventuali spiegazioni. Complimenti andrea.-Simon-

Gli indici utilizzati per il confronto grafico del ciclo 23 sono stati il Solar Flux, la Sunspot Area e il Numero di Sunspot. L’analisi inizia da aprile 1996 mese del minimo fra Ciclo 22 e Ciclo 23 termina a dicembre 2008 (presunto mese del minimo fra  Ciclo 23 e Ciclo 24).

Quasi tutti i lettori conoscono il Solar flux (radiazione a 2,8 GHz, lunghezza d’onda 10,7 cm) e il numero di sunspot (SN) pochi conoscono la Sunspot Area che può essere definita come somma della superficie corretta di tutte le macchie solari osservate, in unità di milionesimi dell’emisfero solare (10E-6 Hemis.).

I valori della Sunspot Area provengono dal NOAA SWPC Space Weather prediction center (sono calcolati secondo  il numero di sunspot che loro osservano, solitamente maggiore del sidc).

Il Ciclo 23 appare anomalo per molti aspetti in particolare citando il lavoro del dottor Svaalgard (https://daltonsminima.wordpress.com/2009/06/23/svaalgard-sul-solar-flux-e-sulla-sua-correlazione-con-il-sn/) c’è una forte discrepanza fra il Solar flux e il Numero di  Sunspot (SN) osservati a partire dal 1989 (circa massimo del ciclo22) . Nei passati cicli il livello di correlazione fra Solar flux e SN era tale che  conoscendo il valore del primo era possibile ricavare un SN (teorico) molto simile al valore di quello osservato(errore circa 3%) . Mentre osservando il grafico del ciclo attuale il valore SN osservato risulta più basso di quello teorico ricavato dal solar flux.

Quindi il Solar flux appare più alto del valore di SN osservato. Detto in altri termini il sole ha generato un minor numero di sunspot (oppure abbiamo contato un numero minore di macchie) rispetto ai valori di solar flux misurati.

Svaalgard propone tre spiegazioni per questo cambiamento avvenuto già a partire dal ciclo 23:

1) La procedura di conteggio delle macchie o gli osservatori sono cambiati apportando alterazioni nel conteggio rispetto al passato.

2) Cambiamenti nella corona o nella cromosfera hanno aumentato il valore del solar flux.

3) E’ vera la teoria di Livington e Penn secondo la quale le macchie durante gli ultimi anni sono sempre più calde e inosservabili perché è minimo il contrasto con il resto della fotosfera.

Io  ipotizzo invece è che a causa del rallentamento della Dinamo Solare il sole abbia ridotto il numero di Sunspot prodotte ma al contempo queste ultime siano di superficie maggiore.  Se le sunspot hanno una maggiore superficie si crea un aumento del solar flux.  Se l’ipotesi che ho fatto fosse vera ricadremmo nella seconda ipotesi (cambiamenti nella corona o nella cromosfera hanno aumentato il valore del solar flux).

Conoscendo la superficie totale delle macchie solari possiamo meglio renderci conto della radiazione incidente sulla terra (Solar flux).

confronto Sn, Sunspot area e Solar flux

Ritengo sia opportuno fare una ricerca non solo in termini mensili ma osservando il ciclo 23 anche in termini settimanali in quanto le aree attive sono presenti sulla faccia visibile  mediamente solo per 1- 2  settimane.

Sunspot Area Ciclo 23

Sunspot Area Ciclo 23

Infatti se consideriamo un singolo picco in un mese molto fiacco il dato mensile risulta molto ridimensionato. In particolare vorrei segnalare il picco di fine ottobre 2003 riportando i valori dal sito NOAA SWPC Space Weather prediction center:

 

#
#                        Sunspot
#          Radio  SESC     Area
#          Flux  Sunspot  10E-6
#  Date    10.7cm Number  Hemis.

 

2003 10 18  109     91      370
2003 10 19  120     89     1110
2003 10 20  135    113     1500
2003 10 21  152    144     1850
2003 10 22  154    117     1950
2003 10 23  183    122     2930
2003 10 24  191    160     3000
2003 10 25  222    139     4060
2003 10 26  298    191     3770
2003 10 27  257    238     4270
2003 10 28  274    230     4520
2003 10 29  279    330     5160
2003 10 30  271    293     5690
2003 10 31  249    266     4420
2003 11 01  210    277     4170
2003 11 02  190    174     4050
2003 11 03  167     76     2830
2003 11 04  168     79     1100
2003 11 05  114     32      130
2003 11 06   98     12      100

Facendo l’analisi grafica sulla base settimanale della Sunspot Area il picco misurato a fine Ottobre 2003 risulta maggiore di quello misurato durante il massimo e mostra tutta la sua intensità rispetto al grafico che si può ottenere misurando i dati SN con  media settimanale.

confronto sunspot area e sn ciclo 23

confronto sunspot area e sn ciclo 23

 

confronto sunspot e solar flux ciclo 23

confronto sunspot e solar flux ciclo 23

L’insieme dei picchi rende difficile una analisi visiva pertanto applico al valore medio settimanale una media mobile (smoothed) di3 ; cioè tengo conto delle due settimane precedenti e delle due successive al valore che cerco (formula dato n=(n1+n2+n3)/3).

confronto setimanale smoothed 3
confronto setimanale smoothed 3

Andrea B

Il punto di Simon:

Quindi secondo Andrea il solar flux sembra seguire più l’area delle macchie piuttosto che il SN.

Vero: questo lo si può verificare nei suoi grafici, tra cui l’ultimo in cui si nota che sia durante il minimo del ciclo 23 e poi durante il suo massimo ed immediatamente dopo, il flusso solare segue più l’area delle macchie piuttosto che lo SN. E ciò come spiega l’autore potrebbe essere dovuto al fatto che il rallentamento della dinamo ha da una parte diminuito il numero di macchie, ma dall’altro ne ha aumentato le dimensioni.

Ma dalla fine del 2004 in poi, ovvero (guarda caso) da quando è iniziato l’altro minimo, quello attuale praticamente, tra il ciclo 23 ed il ciclo 24, è diminuito sia il numero delle macchie (SN) che la loro grandezza come Ale ci ha ben dimostrato qualche articolo fa: a questo punto non mi vien altro a che pensare (tralasciando il fatto che gli osservatori non è vero che contano di meno, ma semmai il contrario), che l’unica altra spiegazione sia l’effetto di L&P!

Se così fosse, aspettiamoci la scomparsa totale delle macchie da qui al 2012.

In ogni caso signori, che minimo strano…

La resurrezione della 1027!

28 settembre 2009 32 commenti

Me ne ero già accorto ieri sera sul tardi dal continum Gong che invece di regredire, la macchia riandava a riespandersi e a formare altre micro-macchiette.

Ora finalmente ha aggiornato il Soho e i miei sospetti sono divenuti realtà!

IMMAGINE AUTOAGGIORNANTE

Non saranno le 14 macchie viste da Catania, ma 5-6 si vedono (anche se nel 1913 avrebbero si e no vista la più grande, ma quest0 è un altro discorso).

Per giunta, anche la 1026 più sotto ha risfornato 2 piccoli pores…

Insomma l’avevo detto io a Nintendo che l’RI mensile poteva anche arrivare e superare i 5 stavolta…RI fermo alla giornta di ieri a 3.5, mentre oggi il sidc ha già messo un 11 che coi ritocchi di domani potrebbe anche aumentare, quindi l’RI ad oggi sarebbe teoricamente già a 3.9!

Vediamo come andrà a finire.

Simon

The Layman’s count: un metodo alternativo di contare le macchie!

28 settembre 2009 67 commenti

Faccio una piccola introduzione iniziale: io ho semplicemente tradotto questo pezzo che parla di un nuovo metodo inventato da questi 2 ragazzi per contare le macchie solari. Dico questo perchè non mi è perfettamente chiaro nel passaggio dall’inglese all’Italiano il pezzo in cui tecnicamente descrivono il loro metodo. Quindi sono ben accetti commenti e chiarimenti da parte vostra. Invece spiegazioni per mettere in pratica anche noi il Layman’s count si trovano in fondo alla pagina originale, la cui fonte si trova in basso.

The Layman’s count ( che tradotto significa il metodo di conta dei profani): Di Geoff Sharp

Recentemene ci sono state molte diatribe circa le piccole macchie (sunspecks) che sono state considerate come vere macchie solari. Un minuscolo granello può ottenere un SN giornaliero di 11, distorcendo così gravemente i dati di conta del passato. Più volte ho visto conteggiare alcuni giorni con macchie solari in cui però il Sole era completamente spotless.
Alcuni dicono che è colpa della nuova tecnologia, come i satelliti tipo SOHO, e ciò renderebbe molto più facile contare questi minuscoli puntini che non sarebbero mai stati visti 100 anni fa.
Vi è anche chi tira in ballo le interferenze politiche degli stessi centri deputati ai forecast dei cicli solari, che quasi tutti avevano previsto un ciclo 24 molto forte.
Infine ci sono le compagnie di assicurazione che hanno bisogno di una previsione del ciclo solare in modo da poter strutturare la loro analisi dei rischi per i premi che coprono i satelliti  e le reti elettriche, ecc.
Il dato scientifico quindi sta diventando inquinato,e abbiamo bisogno di un nuovo SISTEMA per registrare le macchie solari, che ci dia anche una misura più realistica delll’attività solare di oggi rispetto quella degli ultimi Grandi Minimi.

Robert Bateman un amatore solare molto motivato ed io stesso abbiamo iniziato già da tempo un thread nel sito  www.solarcycle24.com e ben presto abbiamo messo a punto un piano per trovare una sistema affidabile per il conteggio delle macchie solari. Vorremmo utilizzare le immagini del SOHO Continum 1024 x 1024 e misurare i pixel coinvolti nelle macchie solari. Inizialmente si doveva determinare che cosa realmente fosse una macchia in termini di dimensioni e densità, per cercare così di rappresentare un conteggio più simile possibile a quello che Wolf avrebbe potuto fare 200 anni fa. Dopo un pò di discussioni e consigli da parte Robert, che si diletta anche in astronomia con la propria attrezzatura, siamo arrivati a un primo e nuovo metodo di conteggio.

Tutti i pixels in un’immagine digitale hanno una lettura RGB, che si divide in 3 separati canali, il Rosso (R), il Blu (B) ed il Verde (G), che può essere facilmente misurato e contato utilizzando un programma di grafica free chiamato GIMP.

Per essere contata, una macchia deve avere almeno 23 pixels che hanno una lettura nel Canale Verde (Green-G) da 0 a 70 per almeno 24 ore.

SOHO Continuum zoomed to 1600x

Così la norma è stata impostata, che ora ci ha permesso di ripercorrere le registrazioni e togliere le specks ingiustamente conteggiate e rimettere i giorni spotless. Il nuovo metodo di conteggio delle macchie solari “Layman’s Count” viene confrontato con i dati SIDC che è considerato il centro internazionale e conservatore col passato. Fondamentalmente usiamo lo stesso sunspot number del Sidc (RI), ma sostituiamo con zero i giorni che la macchia non ottiene il grado.

Ecco alcune differenze in giorni spotless tra questo metodo ed il Sidc:

Giorni spotless 2009 aggiornanti ad agosto 2009:

Sidc: 195

Layman’s count: 228

Praticamente con questo metodo, il 2009 raggiungerebbe e supererebbe il famoso 1913 con 311 giorni spotless totali!

Ed ecco alcuni grafici:

12SIMON

Fonte: http://www.landscheidt.info/?q=node/50

Domani non perdetevi l’articolo sul nuovo metodo di conteggio ideato da 2 amatori solari!

27 settembre 2009 6 commenti

Ideato da 2 ragazzi qualunque, come noi, anche molto competenti in materia, questo metodo cerca di riequilibrare i conteggi moderni con quelli passati…

L’articolo che ho tradotto dal loro sito ovviamente in inglese, ha dei passaggi tecnici chiave che nn sn riuscito a cogliere completamente, limitandomi alla sua rigida (e spero esatta) traduzione.

Quindi domani su Nia ci sarà molto da discutere anche per cercar di capir meglio le caratteristiche techiche di questo nuovo standar di conteggio delle macchie, che vi anticipo subito nn prevede il conteggio di tutte le specks che sia noaa che sidc abitualmente continuano a contare, con le ovvie conseguenze del caso, e cioè molti più giorni spotless calcolati!

NUMEROSI DOMANI SU NIA!!!!!!

PS. FABIO SE LEGGI QUESTO MESSAGGIO, APPENA DOMATTINA TI COLLEGHI SU NIA E VEDI CHE NN L’HO ANCORA PUBBLICATO, FALLO TE.

SIMON

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