Archivio

Archive for the ‘Meteorologia’ Category

Sondaggi nei ghiacci (2 parte)

28 luglio 2010 26 commenti

Per determinare i cambi termici avuti durante le ultime glaciazioni in Antartide e Groenlandia, si analizza il frazionamento isotopico dell´ossigeno, dell´idrogeno e dell´azoto che le bolle di aria della neve che si deposita anno dopo anno conserva nelle varie cappe di ghiaccio al loro interno.
Ossigeno nel ghiaccio
Il frazionamento 18 O/ 16 O degli isotopi dell´ossigeno del ghiaccio e in rapporto con la temperatura atmosferica nella quale si é condensata e precipitata con la neve.
Le molecole di acqua pesante (H218O) tendono a evaporarsi dal mare con maggiore difficoltá, a condensarsi prima e a addentrarsi meno nei continenti rispetto alle molecole di acqua normale che sono piú leggere (H216O). Questa proprietá si acuisce con il freddo. Le anomalie del frazionamento del 18O/16O del ghiaccio (δ18O) si comparano con un campione di acqua oceanica. I valori di δ18O del ghiaccio sono sempre negativi, tanto nelle glaciazioni che nei periodi interglaciali giá che la parte 18O/16O dell´acqua di mare é sempre superiore a quella della neve precipiatata nella terraferma. Indicano più freddo quanto piú sono negativi.


Oggi possiamo provare che addentrandosi dalla costa verso l´interno della Groenlandia la temperatura diminuisce e il valore δ18O della neve superficiale anch´essa diminuisce. La diminuzione di δ18O é di un 1 ‰ per ogni por cada tratto in cui la teperatura si abbassa di 1,5°C. (In Antartide i rapporti sono un poco differenti). Usando queste relazioni come un paleotermometro, si puó calcolare teoricamente le temperature che c´erano quando si accumularono le successive cappe di ghiaccio. Le attuali relazioni tra cambio di temperatura e frazionamento isotopico non sono cambiati durante i vari cicli glaciali. Peró i calcoli rimangono un poco approssimati perché occorre tenere presente diversi aspetti climatologici. E cioé:

a) Il frazionamento isotopico della neve dipende piú della temperatura in altura, (lí si condensa il vapore acqueo) piuttosto della temperatura superficiale. Pertanto in caso di inversione termica, (frequenti in Antartide e Groenlandia, la temperatura al suolo sará stata molto piú fredda di quello che indica il valore di δ18O del ghiaccio.

b) Vi sono diverse temperature di condensazione se la neve cadeva in autunno e primavera rispetto a quella caduta in inverno. Ci possono essere stati delle modificazioni delle precipitazioni e per tanto l´evoluzione di δ18O possono non indicare correttamente l´evoluzione delle temperature medie annuali.
c) Ci possono essere stati variazioni nelle provenienza delle masse di aria che arrivarono ai manti ghiacciati e nella loro traiettoria che hanno seguito dal punto di evaporazione fino al punto della precipitazione e che puó avere una chiara influenza nel valore finale di δ18O.

In definitiva questo metodo dell´ossigeno ci indica la tendenza al riscaldamento o al raffreddamento ma é poco preciso per quanto riguarda le temperature.

Idrógeno del Ghiaccio
Come l´ossigeno nell´acqua puó essere pesante e leggera, anche l´idrogeno é al 99,99% di tipo leggero (H) peró vi é un 0,01% di idrogeno, chiamato DEUTERIO, (D) che pesa il doppio giá che contiene nel suo nucleo un protone e un neutrone.
Quando le molecole di ghiaccio contengono uno o due di quest idrogeni pesanti queste molecole sono piú pesanti rispetto alle molecole di ghiaccio che contengono idrogeno leggero.
Le variazioni di δ18O di δD non sono coincidenti. E precisamente le caractterístiche di queste differenze, che si chiama curva di eccesso del Deuterio, ci danno informazioni sulle variazioni termiche, sulla umiditá, e sulla superficie del mare da dive provengono tali molecole. (Vinneux, 1999).

L´ossigeno atmosferico intrappolato nel ghiaccio.
L´aria atmosferica e l´acqua di mare interscambiano i loro atomi di ossigeno in cicli che durano tra i 2000 e i 3000 anni attraverso i processi di fotosintesi e di respirazione del plancton. Durante questi cicli si finisce arricchendo di O18 l´ossigeno dell´atmosfera, cosí che il valore di δ18O dell´aria é superiore di un 23,5 ‰ al valore di δ18O dell´acqua oceanica. Quindi con un disfasamento temporale di alcuni millenni l´ossigeno atmosferico soffre un cambiamento nel suo frazionamento isotopico come quello sofferto nell´ossigeno del mare. Per questo, le variazioni di δ18O del carbonato cálcico dei foraminíferi marini, che dipendono dalla variazione di δ18O dell´acqua dell´oceano, si collegano positivamente con le variazioni di δ18O dell´atmosfera.

Allora, le variazioni di δ18O del carbonato di calcio dei foraminíferi marini dipendono dal contenuto isotopico di O18 dell´acqua marina (che a sua volta dipende dalla massa di ghiaccio accumulata nel continente e sottratta al mare) e anche dalla temperature delle acque in cui si formano le loro conchiglie. Grazie a queste analisi é possibile separare i cambi di temperatura dell´acqua di mare dai volumi di ghiaccio che si sono accumulati nei continenti dell´Antartide e della Groenlandia.

Isótopi di azoto
Un effetto dei cambi di temperatura nella colonna di ghiaccio é il frazionamento degli isotopi di azoto 15N/14N, e dell´ argon, 40Ar/36Ar, nell´aria. Dovuto ad un principio di diffusione termica possono identificarsi cambi rapidi di temperatura giá che i tali gas si distribuiscono in accordo con la loro massa quando esiste un gradiente di temperatura nella colonna in cui si trovano.Normalmente vi é un arricchimento del gas piú pesante nella parte piú fredda, e viceversa. Una deviazione dell´azoto pesante δ15N di 0,02‰ corrisponde a una diferenza di 1ºC .

Dagli studi recenti del frazionamento dell´azoto dell´aria intrappolato nei ghiacci della Groenlandia si é dedotto che i cambi di temperatura nei diversi periodi dell´ultima glaciazione furono molto piú rapidi di quanto si pensasse solo con le analisi degli isotopi dell´ossigeno nel ghiaccio. Con il metodo dell´azoto si evitano le distorsioni che si hanno col metodo dell´ossigeno dovute ai cambi dell´origene della fonte di umiditá e nella stagionalitá delle precipitazioni.

SAND-RIO

La Rubrica di NIA: Il Freddo Luglio 2000

24 luglio 2010 22 commenti

In questa “puntata” parleremo dell’ultimo luglio freddo che l’Italia abbia assaporato, e come tradizione vuole, l’addio deve essere speciale, la seconda decade del mese è infatti una delle più fredde di sempre per gran parte della penisola e rappresenta un limite anche come irruzione in se.

Anche se, infatti, dalle mappe di reanalisi non risulta, la 552dam che tanto era stata decantata nella scorsa irruzione di Giugno ha fatto capolino nel radiosondaggio di Milano a metà del Luglio 2000.

È probabilmente la più tardiva dal dopoguerra.

Guardiamo un po’ di carte della situazione di quel Luglio.

Il mese inizia con una bella rimonta cammelli fera sull’Italia, la +25 è in Sardegna e la +20 prende gran parte del paese

Le termiche in quota il 4 e il 5 sono così:

Quasi tutta la 1° decade subisce gli effetti di questa onda di calore, ma il 9 la situazione cambia, le correnti diventano settentrionali e in Italia arriva il fresco

La depressione che si trova sopra l’Inghilterra il 10 del mese “scava” lungo l’anticiclone e irrompe nel mediterraneo il giorno 11

L’irruzione continua scivolando spinta dall’anticiclone verso i Balcani, il giorno 15 però viene rinvigorita da una nuova azione depressionaria che scende spinta dall’azzorre

Nei giorni successivi ovviamente l’irruzione perde potenza e viene ripescata a nord dal VP

Il sistema della circolazione depressionaria euopea intanto è andato, le depressioni sono molto basse e il nord si ritrova per tutto il resto del mese sotto correnti fresche oceaniche, per forza di cosa il Sud a fine mese si ritrova sotto una piccola ondata di calore, ma il mese è ormai sotto-media.

Queste le anomalie su base 1968-96, prese dalle reanalisi NOAA

1° Decade:

2° Decade:

3° Decade:

Passiamo ora a mostrare qualche dato, partiamo dalla sempre onnipresente Bologna

Dopo aver toccato i +36.3°C il giorno 7, Bologna infila una serie di ben 13 massime sotto i +30, dal 9 al 21 Luglio

La 2° decade si chiude con una media delle massime addirittura di +26.2°C, con una massima di +24.6°C il 16 Luglio, le minime poi fanno altrettanto, arrivando a toccare i +13.4°C il giorno 13, con una media delel decade di +15.6°C

Per Bologna queste sono le medie della 2° decade di Giugno, una situazione quindi di un mese prima.

In Emilia e in Romagna il mese chiude sotto-media circa di 1-1.5°C e le minime in alcune zone arrivano a scendere sotto i +10°C anche in pianura, inoltre lungo la costa le temperature massime sono all’incirca intorno ai +24/+25 per tutta la decade, questi i dati della stazione AM di Cervia

Dopo essere arrivata addirittura a +37.0°C il giorno 4, dal 9 al 22 Luglio le massime sono sempre sotto i +30°C, la media minime della 2° decade si ferma a +13.7°C e la media massime a +25.0°C

Facciamo una carrellata di dati dalle stazioni AM e non, prendendo in considerazione solo la 2° decade:

Non possiamo guardare ai dati di Linate in quanto sovrastimati, partiamo quindi da Malpensa:

la minima il giorno 16 tocca i +9.0°C e la media minime della 2° decade chiude a +11.8 e le massime a +25.3°C

Brescia, Min: +13.4 Max: +26.5

Bergamo, Min: +13.5 Max: +25.1

Torino, Min: +11.9 Max: +22.6

Venezia, Min: +13.5 Max: +24.7

Verona, Min: +12.6 Max: +25.3

Treviso, Min: +13.7 Max: +25.2

Piacenza, Min: +11.5 Max: +23.0

Rimini, Min: +14.3 Max: +24.7

Bolzano, Min: +10.8 Max: +23.5

Firenze, Min: +14.8 Max: +26.2

Pisa, Min: +12.9 Max: +25.1

Pesaro, Min: +16.2 Max: +26.1

Urbino, Min: +14.6 Max: +23.9

Roma, Min: +15.4 Max: +24.8

Latina, Min: +15.7 Max: +26.6

Rieti, Min: +15.3 Max: +24.0

Perugia, Min: +13.3 Max: +25.0

Pescara, Min: +14.6 Max: +25.7

Non vado più a sud, in quanto le medie tendendo a salire e le anomalie tendendo a diminuire non sarebbe più interessante mostrare questi dati, mi scuso quindi per ci si trovi al sud, sarei lieto se qualcuno postatsse qualche dato suo o da altre fonti.

Concludiamo l’articolo su quello da cui eravamo partiti, ecco il radiosondaggio:

Data e ora     ZT       850hPa       700hPa       500hPa    
 (UTC)        H(m)   H(m)  T(°C)  H(m)  T(°C)  H(m)  T(°C)  
11/07/00 h18   2448   1339   8.4   2911  -1.7   5500 -20.1

FABIO

Seconda metà dell’estate 2010, nuovi aggiornamenti.

16 luglio 2010 57 commenti

Ormai giunti a metà di questa stagione estiva, direi di andare a rivedere come sono andate le previsioni fatte all’inizio:

“I prossimi giorni (15-20 giugno) vedranno un’alta pressione delle Azzorre bella pimpante che tenderà risalire verso nord e poi essere trascinata a NE a causa della ripresa dell’AO index verso valori positivi portando fresco e perturbato un po’ su tutta la penisola. L’AO sarà subito destinata a crollare a causa dello split del VP. La situazione durerà all’incirca fino a fine mese quando la NAO subirà un nuovo crollo e l’anticiclone azzoriano si spingerà verso nord in direzione della Groenlandia facendo scendere aria fredda e perturbazioni sull’ovest Europa.”

Direi che per ora sono andate discretamente bene, infatti proprio in questi giorni l’aria fredda da NW si sta convogliando sull’Europa occidentale. Però il cambiamento delle SSTA atlantiche è stato molto rapido. Complice la nina in rapida intensificazione e quindi l’AO positiva, le anomalie negative si sono rapidamente spostate verso est. Questo spostamento è destinato a continuare e a creare una fascia negativa a ridosso delle coste europee con la congiunzione delle bolle fredde presenti rispettivamente tra Islanda e Norvegia, sul centro atlantico e sul NW africano.

Questo periodo di passaggio sarà caratterizzato da un incontrastato dominio anticiclonico, prevalentemente africano, su buona parte del mediterraneo.  Sempre sull’articolo di previsione dell’estate si era accennato di un gran periodo caldo con dinamiche simili al quelle del famigerato 2003, ma erano previste ad Agosto. E’ stato proprio il troppo veloce spostamento delle SSTA a causare questo considerevole anticipo.

E allora… Per Agosto cosa dobbiamo aspettarci?

A quanto pare la nina si sta sviluppando a velocità elevatissime e questo gioca a favore di una decadenza estiva anticipata. Schematicamente si potrebbe dire che il periodo da adesso fino al 5-15 agosto sarà caldo e interrotto da brevi fasi fresche, anche di moderata intensità, mentre dal 15 agosto circa, lo spostamento delle SSTA negative a ridosso delle coste europee permetterà un’entrata delle saccature atlantiche con maggiore facilità. Ad essere i primi interessati in Italia saranno le regioni di nord ovest, successivamente anche il centro. Il sud potrebbe anche rimanere ai margini ed essere interessato da prefrontali caldi e secchi.

Mentre noi sentiremo l’estate lasciarci, in Atlantico, si andrà a via a via a scavare una sempre più profonda depressione a Sud-Est dell’Islanda che sarà poi la protagonista del mese di settembre, infatti non è affatto escluso che vi possa essere qualche ritorno estivo con l’entrare dell’autunno , a volte che di discreta lunghezza e intensità… ma dell’autunno se ne parlerà in un altro articolo che riserverà una bella sorpresa per gli amanti del freddo.

Aggiornamenti Dalla zona ENSO (immagine autoaggiornante):

Previsioni NOAA:

MIKI03

Il sistema delle correnti e la circolazione termoalina (1)

13 luglio 2010 47 commenti

Si sa da poche decadi che la struttura delle correnti marine é tridimensionale e su scala globale e che il vento, la salinitá e la temperatura e le correnti profonde sono le forze impulsionanti. Proprio le correnti profonde sono poco conosciute e si stanno studiando da pochi anni.

La circolazione delle correnti nel Nord Atlantico


Fino a poco tempo fa si studiavano solo le correnti superficiali senza spiegare come la calda corrente del Golfo ritornasse verso sud dato che non ci sono corrispondenti correnti superficiali verso Sud.
La corrente del Nord del Brasile, alimentata dalla corrente subequatoriale é una corrente importante ma non ha ricevuto le spiegazoni che merita. Gli anelli anticiclonici che lí si formano e che passano l´equatore apportano un volume netto medio di corrente verso l´Atlantico Nord di 15 Sv. (1 SV Sverdrup é 1 milione di metri cubici per secondo) con fasi da SV in marzo fino a 36 Sv a luglio. Questo flusso unisce il sud al Nord e si unisce al flusso tropicale diffuso con altri 15 SV che unisce il caribe e alimentato in parte dalla corrente delle canarie, il che fa sí che il totale medio con cui inizia la Corrente del Golfo vicino Cuba sia di circa 30 Sv.

Schema semplificato della corrente termoalina in Atlantico


Non é rappresentato qui il fenomeno dell´affondamento né l´apporto di acqua dal sud Pacifico al sud Atlantico né la perdita di acqua per evaporazione.
L´acqua che ariva dal Sud Atlantico arrivando nei mari nordici aumenta la sua densitá per raffreddamento e affonda.
Da lí nelle profonditá oceaniche torna verso Sud.
Si forma cosí nell´Atlantico una specie di cinghia rotante (conveyor belt), il cui flusso netto positivo superficiale al nord sia uguale al flusso netto profondo al Sud.

circolazione Termoalina


Questa circolazione (chiamata anche MOC Meridional Overturning Circulacion) funziona in maniera continua.
Il suo rullo motore si trova nei Mare Nordici e nel Mare del Labrador. I mari Nordici (da non confondere con il Mare del Nord) si trovano nella zona subpolare dell´Atlantico a nord del parallelo che passa tra la Groenlandia, Islanda e Norvegia (lo chiamano anche Mar GIN!)
La saliitá e la temperatura dell´acqua giocano un ruolo cruciale nel funzionamento di questa cinghia rotante. La temperatura delle acque della C.d.G che arrivano nei Mari Nordici da 10° C. al parallelo 50°N scende a 3°C. nel parallelo 65°N. Per raffreddamento e contrazione termica aumentano la loro densitá fino a d affondare dando spazio per l´arrivo di altre masse di acque dal Sud.

Circolazione termoalina nel Nord Atlantico


Il fenomeno dell´afondamento si intensifica ad inizio inverno con l´aumento della salinitá. Ogni autunno-inverno durante la formazione del ghiaccio marino il sale si libera da sotto la banchisa e una massa di acqua fredda piú salata affonda e contribuisce alla formazione delle acque profonde dell´Atlantico Nord.

Formazione di acque fredde profonde nelle zone artiche


Il fenomeno é significativo nel Nord Atlantico perché é abbastanza piú caldo e salato del Pacifico Nord. Cosí alle latitudini 45°N – 60°N nell´atlantico si ha una temperatura superficiale di circa 10°C e una salinitá del 34,9‰, mentre nel Pacifico Nord la temperatura é di 6,7°C. e la sua salinitá é del 32,8 ‰.

Salinitá oceanica


La alta salinitá e spiegata dal grande volume di evaporazione che supera ampiamente il volume di acqua apportato dalle piogge e dai fiumi che sboccano in questo Oceano.Al contrario, nel Pacifico, i sistemi montagnosi dell´ovest americano provocano piogge abbondanti e fanno da barriera alla umiditá che va dal Pacifico verso il centro del continente. L´acqua evaporata nel Paciico apporta grandi piogge costiere nel Nord america, acqua che cosí torna subito nell´oceano. In Europa non esistono tali barriere e l´umiditá atlantica portata dai venti arriva fino l´Asia.
Altro motivo della maggiore salinitá del Nord Atlantico é che l´acqua evaporata nella regione anticiclonica subtropicale passa verso il pacifico portata dai forti venti alisei. L´evaporazione dell´Oceano Atlantico e il travaso di vapore acqueo atmosferico verso il Pacifico causato dagli alisei fa sí che l´Atlantico sia piú salato del Pacifico

SAND-RIO

La Rubrica di NIA: Giugno Bollente al Sud, l’ondata di caldo storica del 1982

24 giugno 2010 16 commenti

Dopo aver dedicato la rubrica alla più intensa ondata di caldo mai avutasi in Giugno per il Nord, passiamo al Sud.

Di certo molti si ricorderanno ondate di caldo molto intense al sud in Giugno in questi anni 2000, come detto anche la volta scorsa, negli ultimi anni questo tipo di fenomeni è diventato molto più frequente, una volta lo era decisamente meno.

Da citare sicuramente il trittico 2005-2006-2007 che ha visto per il Centro-Sud Italiano una serie di ondate di caldo decisamente fuori norma, ma qui parleremo di quella che più di tutti ha dato prova della sua eccezionalità, sia per intensità sia per il periodo in cui è avvenuta, ovvero quella del 1982.

Dovete sapere poi che questa ondata di caldo viene presa simbolicamente come segno di un cambiamento radicale nella circolazione atmosferica estive, infatti dopo il 1982 le estate sono diventate più calde e più soleggiate di quelle degli anni 60 e 70, divenendo più simili a quelle degli anni 40 e 50.

Andiamo però a vedere le mappe di questa ondata, come per la volta scorsa, analizzeremo solo l’ultima parte del mese:

Ho deciso di partire dal 18 del mese, semplicemente perché è qui che la +20 arriva a lambire l’Italia.

Come si può notare il cammello è in bella forma e una depressione a largo della Francia lo alimenta

La depressione cade però in pieno atlantico richiamando maggiormente il cammello verso il Sud

Già il 20 la +25 fa capolino sulla Sicilia

Il 22 intanto la depressione si fa un po’ più forte, dando una piccola tregua spingendo verso l’Europa:

Di nuovo però si ritrova a lasciar spazio al Cammello spingendolo verso l’Italia

La carta del 24 è bollente, la +25 prende possesso del Sud e la Sicilia addirittura è tutta sotto la +28

Le giornate successive si commentano da sole, metto solo le carte

Il 28 infine si conclude quest’ondata di caldo a cui tutt’ora appartengono tantissimi record di Caldo, probabilmente alcuni imbattibili.

Passiamo ora a vedere una sintesi delle temperature raggiunte in quei giorni  (per motivi di Spazio riporto solo le 10 Temperature più elevate rilevate in ogni regione )

Partiamo con la Calda Sicilia:

Iniziamo subito con Palermo e vediamo la sua 3° decade Bollente:

+20.5/+41.5 _ +20.5/+34.5 _ +21.3/+36.5 _ +24.5/+38.8 _ +28.8/+39.5 _ +30.5/+40.9 _ +25.6/+40.6 _ +20.3/+40.4 _ +18.5/+37.8 _ +17.8/+33.5

Temperature elevatissime, una massima di +41.5°C con una minima di +30.5°C il giorno 26

Vediamo altre temperature in regione:

Tindari: Minima di +31.3

Cefalù: +43.5

Ciminna: +43.5

Risalaimi: +44.0

Capo San Vito: +43.0

Siracusa: +42.9

Ceasarò: +42.6

Acireale: +42.8

Taormina: Minima di +33.2 il giorno 26

Questi i dati delle stazioni AM:

Catania Fontanarossa: +45.0

Palermo Punta Raisi: +44.0

Trapani Birgi: +43.0

Sardegna:

Villacidro: +44.0

Decimomannu: +43.0

Piscinamanna: +43.0

Narcao: +43.0

Santa Lucia di Bonorva: +43.0

Perdasdefogu: +44.0

Muravera: +46.5

Escalaplano: +44.0

Sapira: +43.0

Questi i dati delle stazioni AM:

Decimomannu: +43.0

Calabria e Basilicata:

Cosenza: +44.2

Torano Scalo: +44.0

Castrovillari: +43.2

Rossano: +44.9

Acqua Della Quercia: +44.1

Caulonia: +44.5

Ardore Superiore: +44.5

Rosarno: +43.5

Sant’Eufemia Lamezia: +48.6 ( dato incerto che potrebbe essere il record nazionale )

Lagonegro: +45.0

Puglia:

Gravina di Puglia: +44.0

Canosa di Puglia: +43.5

Barletta: +44.0

Ruvo di Puglia: +43.4

Grumo Appula: +45.6

Castellana Grotte: +44.2

Fasano: +43.8

Questi i dati delle stazioni AM:

Foggia Amendola: +43.2

Brindisi: +43.4

Lecce Galatina: +43.0

Campania:

Ceprano Colle Mezzo: +40.0

Apice: +41.0

Scafati: +40.0

Sala Consilina: +41.0

Felitto: +41.5

Morigerati: +43.0

Abruzzo e Molise:

Sulmona: +41.0

Scafa: +40.0

Palmoli: +40.0

Serracapriola: +40.0

Chieti Scalo: +42.0

Azienda Agrialco: +40.8

FABIO

La Rubrica di NIA: Giugno Bollente al Nord, l’ondata di caldo storica del 1935

17 giugno 2010 29 commenti

Come il titolo intende parleremo solo del Nord oggi, ma aggiungendoci regioni come Toscana, Umbria e Marche, che risentono anche dello loro delle ondate di caldo che colpiscono il Nord, con un accenno infine ai valori registrati in Lazio e Abruzzo.

Parliamo di ondate di caldo e Giugno anche se è stato sempre avido per questo tipo di configurazioni per il Nord negli ultimi 10 anni ci ha regalato alcune delle più forti ondate, con il 2003 ovviamente in testa, a seguire 2007 e 2006.

Ma tempo fa ce ne fu una decisamente fuori dal normale per il tempo e che in alcune zone resta tutt’ora imbattuta.

Bisogna però dire che l’ondata del 1935 fu brevissima, il mese infatti chiuse con un sopra-media neanche tanto accentuato per via di una prima parte normale e a tratti fresca, non analizzeremo quindi come fatto per il Maggio 1945 tutto il mese, ma solo l’ultima decade del mese.

Infatti in 3-4 giorni si consumò quella che si può definire la più intensa ondata di caldo mai avutasi al Nord, con valori sia massimi che minimi incredibili.

Partiamo con un po’ di carte, ovviamente per tale data abbiamo disponibili solo le carte bariche:

l’ultima decade inizia con un debole anticiclone di stampo azzorriano sull’Europa e il ciclone islandese in piena forza

2 giorni dopo il ciclone islandese molla la presa e l’azzorre si prende possesso dell’europa, con deboli correnti favoniche sul nord, l’umidità comincia ad abbassarsi.

Il 25 la situazione è abbastanza favorevole per infiltrazioni fresche, infatti l’azzorre si ritira in pieno oceano, lasciando 2 corridoi aperti, ad est e ad ovest

Il 26 però la depressione islandese cade al largo della spagna portando una rimonta dell’anticiclone subtropicale sull’europa

il 28 l’azzorre da la spinta finale e si fonde con il cammello, portando correnti favoniche al nord, per via del massimo pressorio situato proprio in Italia.

Il danno è fatto, umidità bassissima e aria di stampo africano portano temperature elevatissime

Gli ultimi 2 giorni di Giugno vedranno condizioni simili il che porterà le minime a rimanere su valori altissimi.

Emilia-Romagna:

Veniamo quindi alle Temperature e partiamo dall’esempio di Bologna, stazione in centro gestita dall’università, i dati sono ovviamente dal 21 al 30:

+21.8/+30.0 _ +19.0/+27.4 _ +19.5/+26.1 _ +20.7/+31.6 _ +23.3/+33.6 _ +24.9/+35.6 _ +26.0/+37.1 _ +27.8/+39.0 _ +27.7/+37.8 _ +23.6/+33.0

Siamo su valori spaventosi, minima quasi di +28°C e una massima a +39.0°C, se si considera che a Bologna il record storico ( in centro ) è poco più alto dei +40°C siamo quasi eccezionalità considerando l’intera estate, non serve neanche specificare che i +39°C e i +27.8°C sono tutt’ora i record di massima più alta e minima più alta per Giugno.

Ovviamente nel resto dell’Emilia-Romagna in stazioni non in centro le minime sono state più basse, ma restano comunque valori record per la zona:

Ad Anzola Dell’Emilia, stazione famosa per le sue minime bassissime ( ad essa appartiene il record per la minima più bassa di sempre in Pianura Padana ) la minima il giorno 30 fu di +22.3 e la massima di +38.5°C

La massima più alta della regione fu toccata a Imola con +39.2 il giorno 29 ( e una minima il giorno dopo di +24.6 ), altri dati interessanti furono le minime Toccate a Forlì, Classe ( stazione a 5km dalla costa ) e a San Marino, rispettivamente di +27.2, +27.0 e +25.4 minime altissime che rappresentano valori da record.

In Emilia Romagna quindi abbiamo quindi una situazione che vede praticamente quasi tutti i record di caldo di Giugno appartenere al 1935.

Analizziamo ora nelle Marche che valori sono stati raggiunti:

Massime altissime sono state registrate a Pergola, dove la Temperatura arrivò fino a +41.5°C e a Servigliano dove si toccarono i +40.3°C

Sono valori tra i più alti di sempre per le marche, anche considerando Luglio e Agosto, e sono probabilmente il record assoluto per Giugno

Per rimanere in tema di minime elevate, ecco alcuni dati, Pesaro: +24.3°C _ Jesi: +25.6°C _ Ascoli Piceno: +25.6°C _ Fermo: +25.0°C

Passiamo alla Lombardia:

Partiamo subito con il dato di Milano Brera, la massima il giorno 28 tocca i +37.2, valore che rappresenta il record assoluto per Giugno e come valore estivo viene battuto solo dall’Agosto 2003, si tratta quindi del 2° valore più alto di sempre

Ma la Lombardia da il meglio di se in altre stazioni, Pavia tocca i +39.2, Novara i +39.6 e Sondrio vola a +41°C, che rappresenta il possibile record assoluto per la Lombardia ( devo ancora controllare )

Altre stazioni di campagna toccano valori sopra i +38°C, da segnalare i +39.9 toccati in località Dongo.

Passiamo alla bollente Toscana:

partiamo subito con Tutti i valori over 40°C:

Pontremoli: +40.0

Capezzine: +40.9

Borgo San Lorenzo: +40.5

Dicomano: +40.5

Rosano: +41.0

Casalappi: +40.0

Asciano: +41.0

Pitigliano: +40.5

Palazzo del Pero: +40.5

Firenze invece si ferma solo a +38.5 arrivando a registrare una minima di +23.6

Da segnalare le minime registrate a Pienza e a Massa Marittima, entrambe a +27.0, mentre rappresenta un valore spaventoso la minima di +29.0 registrata il 30 Giugno a Pitigliano, minime del genere si fanno quasi sempre al sud sotto correnti favoniche.

Passiamo al Piemonte:

Partiamo subito con il valore dell’osservatorio di Oropa, uno dei più antichi d’Italia, il suo valore di +28.5°C rappresenta il record assoluto per Giugno ed è a soli 0.5°C dal record storico di +29.0 dell’Agosto 2003

A Torino la massima il giorno 28 arrivò fino a +38.9, mentre a Cuneo arrivò a +39.6, possibile quindi che nel cuneese si siano toccati i +40°C localmente.

Guardiamo ora l’Umbria:

Perugia raggiunge solo ( solo si fa per dire ) una temperatura di +38.6, mentre in mezzo all’appennino a Città di Castello si registra una minima di +25.5

I +40°C vengono raggiunti a Terni, ma il record spetta a Foligno e ai suoi +41.6

Analizziamo ora il Triveneto:

Trento tocca una temperatura di +39.2 e a Bolzano la Minima si ferma a +22.6

Ma è in piena Pianura che si toccano i valori più alti:

Poglie: +40.0

Plezzo: +39.0

Castelfranco Veneto: +40.0

Noventa Vicentina: +39.0

Monselice: +39.0

Lendinara: +39.0

Ed infine Castelmassa che con i suoi +42.0 rappresenta quasi sicuramente ( devo ancora controllare ) il valore più alto mai registrato in Veneto, e anche le altre temperature, come i +40 di Castelfranco Veneto sono state eguagliate solo dal 2003

Citiamo alcune temperature raggiunte in Lazio e Abruzzo:

Teramo: +37.8 con una minima di +24.0

L’Aquila: +39.0

Vigna di Valle (RM): +40.6

Orte (VT): +41.5

// Il Prossimo Articolo sarà dedicato all’ondata di caldo che colpì il sud nel Giugno 1982 \\

FABIO

E S T A T E 2 0 1 0: Quest’estate pezzo per pezzo (parte 4) + Inaugurazione nuova pagina “METEO”

16 giugno 2010 52 commenti

Come promesso ecco l’analisi dell’attuale stagione estiva dai prossimi giorni fino a fine agosto.

(Nota: Ho preso spunto anche dall’outlook del CS di meteonetwork per il mese di luglio che mi destava diversi dubbi).

I prossimi giorni vedranno un’alta pressione delle Azzorre bella pimpante che tenderà risalire verso nord e poi essere trascinata a NE a causa della ripresa dell’AO index verso valori positivi portando fresco e perturbato un po’ su tutta la penisola. L’AO sarà subito destinata a crollare a causa dello split del VP. La situazione durerà all’incirca fino a fine mese quando la NAO subirà un nuovo crollo e l’anticiclone azzoriano si spingerà verso nord in direzione della Groenlandia facendo scendere aria fredda e perturbazioni sull’ovest Europa. Il sud potrebbe essere ancora tempestato di prefrontali bollenti dal nord africa con picchi di calore veramente notevoli, mentre al nord (nord-ovest in primis) si susseguiranno veloci passaggi prefrontali temporaleschi e veri e propri violenti peggioramenti temporaleschi dovuti al passaggio di gocce fredde in discesa da Francia e UK che interesseranno in un secondo momento le regioni orientali. La situazione proseguirà per tutto il mese di luglio con alternarsi di WR1 e WR3, le temperature potrebbero risultare sottomedia al nord, in special modo a ridosso dell’arco alpino, in media o leggermente al di sopra nelle regioni centro-meridionali. Per quanto riguarda il profilo pluviometrico, potrebbe esserci una forte anomalia positiva causata da forti temporali al nord. Anche il centro e il sud chiuderebbero in media o leggermente al di sopra. Si tratterà però di una distribuzione disomogenea e quindi difficile da definire precisamente. A fine mese l’alta pressione azzoriana si getterà sull’europa e permetterà una pausa con stabilità generale.

Il mese di Agosto è ora aperto a tutte le possibilità, ma la configurazione sarà generalmente la seguente.

Una forte tendenza a rimonte anticicloniche sull’ovest mediterraneo. La forza con qui si alzerà l’HP subtropicale farà variare molto le anomalie termiche sulla nostra penisola. Se le rimonte saranno deboli e orientali (alta pressione che spancia) avremo un agosto simile al 2003 con caldo incredibile al nord e un po’ più contenuto sulle regioni centro-meridionali, mentre con rimonte più alte, “sottili” ed occidentali, il mese potrebbe cavarsela con leggere anomalie positive e infiltrazioni di aria fresca dovute a ponti anticiclonici tra Azzorre e Scandinavia meridionale.

L’estate promette quindi di essere più dinamica delle ultime con NAO che tenderà a rimanere prevalentemente negativa e AO che stazionerà su valori neutri.
Le anomalie finali (se prendiamo agosto con ipotesi fresca) saranno di poco rilievo in un contesto di leggero sopramedia al nord e al centro. Al sud e un po’ meno sulle adriatiche centrali si tratterà invece di una stagione estiva veramente molto calda. Per quanto riguarda le precipitazioni, mi aspetterei un sottomedia generale esclusa la parte di nord ovest e le zone dell’arco alpino, ma visto che si tratta di precipitazioni a carattere temporalesco non si possono dare valori precisi.

Per spingersi un po’ più avanti e rinfrescarci un attimo ci si potrebbe attendere un autunno che da ottobre in poi potrebbe fare voce grossa con forti ondate di aria artica. Questa tendenza la si ricava dalla media dei vari autunni di nina moderata/forte, ma per l’articolo sull’autunno aspettiamo un altro mesetto, altrimenti poi non ci sarà più nulla da dire 😀

Vi lascio un po’ di sunspence così da godervi meglio il caldo estivo 😎

Alla fine di ogni mese preparerò un articolo di analisi sul mese appena concluso con la verifica della previsione stagionale e gli aggiornamenti per i mesi seguenti.

E con questo  la serie sulle previsioni estive si conclude. Vediamo se andrà tutto a buon fine.

MIKI 03

PS. INAUGURATA NUOVA PAGINA NIA:

https://daltonsminima.wordpress.com/meteo/