Archivio

Posts Tagged ‘climate gate’

Il dottor Phil Jones ammette: Nessun riscaldamento Globale dal 1995, mentre stranamente sono spariti i dati della mazza da hockey…

24 febbraio 2010 87 commenti
  • I dati di vitale importanza per sostenere il ‘grafico della mazza da hockey’ sono andati persi
  • Non c’è stato alcun riscaldamento globale a partire dal 1995
  • Periodi di riscaldamento globale sono già accaduti in passato – ma non a causa dell’uomo
Professor Phil Jones 

Il professor Phil Jones (qui sopra in foto)  ha ammesso che i suoi dati non sono buoni  come dovrebbero essere.

Il mondo accademico al centro del caso Climategate, i cui dati grezzi sono essenziali per la teoria del cambiamento climatico, ha ammesso che ha dei problemi a rintracciare i dati.

I colleghi dicono che il motivo per cui il professor Phil Jones ha rifiutato la libertà di rendere pubbliche le informazioni è che egli può avere effettivamente perso i documenti pertinenti.

Il professor Jones ha detto qualche giorno fa alla Bbc che i colleghi hanno detto la verità e che a il suo ufficio era invaso di documenti e a lui mancava la capacità organizzativa per far si che nn venissero persi.

I dati mancanti sono fondamentali per il famoso grafico della  ‘mazza da hockey’ usata dai sostenitori dell’AGW a sostegno della loro teoria.

Il professor Jones ha inoltre ammesso la possibilità che il mondo era più caldo durante l’ epoca medievale di adesso – suggerendo che il riscaldamento globale non può essere un fatto legato all’ uomo.

E  ha aggiunto che negli ultimi 15 anni non vi è stato alcun riscaldamento ‘statisticamente significativo’.

Il professor Jones è entrato sotto i riflettori da quando si è dimesso da direttore della University of East Anglia Climatic Research Unit’s, dopo la fuga di e-mail che sarebbe la provasecondo gli scettici chegli scienziati pro-AGW manipolassero i dati.

Questi dati, raccolti da centinaia di stazioni meteorologiche di tutto il mondo e analizzati dalla sua unità, sono stati usati per anni per sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) per far pressione sui governi mondiali per ridurre le emissioni di biossido di carbonio.

Fonte: http://www.dailymail.co.uk/news/article-1250872/Climategate-U-turn-Astonishment-scientist-centre-global-warming-email-row-admits-data-organised.html?ITO=1490

Io non mi sento di aggiungere altro…

Simon

Climagate, Himalayagate, ed ora Amazzoniagate!

22 febbraio 2010 20 commenti

Dopo il Climategate, abbiamo avuto l´Himalayagate, in cui é stato esposto al ridicolo la relazione dell´IPCC del 2007 che affermava che i ghiacciai himalaiani sarebbero scomparsi entro il 2035.
Adesso non contenti di averci mentito su ghiacciai scomparsi, aumento di uragani e livello del mare, l´ultima relazione dell´IPCC ci racconta anche un carico completo di menzogne sul pericolo delle alterazioni climatiche nell´ecosistema della foresta amazzonica.

Questa affermazione sopra la foresta amazzonica si trova nel capitolo 13 della relazione del 2º gruppo di lavoro, la stessa parte della 4ª relazione di stima dell´IPCC dove ci sono le assurde affermazioni sui ghiacciai. La sorprendente citazione dice che:
“Fino al 40% della foresta amazzonica puó reagire drasticamente anche ad una piccola riduzione delle precipitazioni; questo significa che la vegetazione tropicale, l´idrologia e il sistema climatico di tutta l´America del Sud puó modificarsi molto rapidamente per un altra situazione di equilibrio, non necessariamente producendo cambiamenti graduali tra la situazione attuale e quella futura. (Rowell e Moore, 2000). E piú probabile che le foreste saranno sostituite da un ecosistema che avrebbe piú resistenza ai molteplici stress causati per l´aumento della temperatura, siccitá e incendi, come le savane tropicali”.

A prima vista sembra che anche la referenza citata non abbia problemi, ma leggendo un poco dopo si legge questo:
Roswell A. e P.F. Moore, 2000. Revisione globale degli incendi forestali. WWF/IUCN, Gland Svizzera, 66 pp.
Questo quindi sembra essere un´altra relazione del WWF, realizzato assieme al UICN – Unione Internazionale Conservazione Natura.
La relazione é ancora nel sito della IUCN.

 http://data.iucn.org/dbtw-wpd/edocs/2000-047.pdf

Oltre a questo, l´IUCN assieme al WWF, è un gruppo con interessi economici notevoli, e la relazione non é “peer reviewed” (revisione accademica). Secondo le regole dell´IPCC, questa relazione non poteva essere usata come fonte primaria.
Ma la storia non finisce qui. I due autori della relazione non sono neanche specialisti in Amazzonia.
Uno di loro, il Dr. P.F. Moore é un analista politico, ecco le sue referenze:
” La mia formazione e esperienza in tutto il mondo ha preteso lo sviluppo di una abilitá politica e analitica ad alto livello. Io ho una grande esperienza in amministrazione, revisione legislativa, investigazioni e osservazioni generate attraverso il coinvolgimento o gestione del processo del Fondo Forestale Australiano, inchieste parlamentari e governamentali, investigazioni e osservazioni sulle tariffe pubbliche dell´acqua, accessi e diritti di uso e della legislazione della vegetazione nativa in Australia e sulle leggi di incendio e risorse naturali, regolamenti e politiche in Indonesia, Vietnam, Tailandia, Africa del Sud e Malasia”.
E l´altro coature Andy Rowell é un giornalista Freelancer ( per il Guardia) e attivista verde. Vediamo le sue referenze:
” Andy Rowell é uno scrittore freelance e un giornalista di investigazione con esperienza di oltre 12 anni sull´ambiente, alimenti, sulla salute e globalizzazione. Rowell ha realizzato investigazioni di alto livello per, tra gli altri, Action on Smoking and Health, The Campaign for Tobacco-Free Kids, Amici della Terra, Greenpeace, IFAW, per l´Organizzazione Pan-Americana della salute, Progetti Undergound, per l´OMS, per il World in Action e WWF”.
Quindi tutto sono tranne che scienziati!
Ma la sfrontatezza dell´IPCC non finisce qui. Dopo aver cercato nella relazione del WWF da inizio alla fine, non é stata incontrata nessuna evidenza per supportare l´affermazione dell´IPCC che “il 40% dell´Amazzonia é minacciata per i cambiamenti climatici”. Neanche il WWF, cioé, ha mai detto una cosa simile! Pura invenzione!

Il sito Watts Up With That fornisce una lunga e preoccupante lista di articoli non revisionati da specialisti e pubblicati dal WWF e citati come prova nella quarta relazione dell´IPCC.

 http://wattsupwiththat.com/2010/01/24/the-scandal-deepens-ipcc-ar4-riddled-with-non-peer-reviewed-wwf-papers/

Non sarebbe meglio a questo punto togliere il premio Nobel all´IPCC e darlo al WWF?
O nominare il WWF come la massima organizzazione scientifica del pianeta? Purtroppo, anche ammirando moltissimo le battaglie del WWF contro l´inquinamento, l´organizzazione non é composta da scienziati, se non in minima parte, ed inoltre le sue relazioni, rapporti, articoli, pubblicazioni non avendo rilevanza scientifica non hanno la necessitá del peer-reviewed per essere pubblicati.
Questa menzogna sull´Amazzonia é ancora ai primi passi, e nei prossimi giorni ci aspettiamo ulteriori sviluppi cosí come successo per i ghiacciai dell´Himalaya.

SAND-RIO

Il “teatrino” della misurazione delle temperature globali: effetto Siberia

27 gennaio 2010 52 commenti

Il termine “riscaldamento globale” si basa su una tendenza all’aumento della temperatura media globale nel corso del tempo. L’IPCC ha riferito nel 2007 che “Le temperature globali della superficie è aumentata di 0,74 ° C ± 0,18 ° C nel corso degli ultimi 100 anni (1906-2005).” [4AR, capitolo 3, 2007]. Tuttavia, la misura di una temperatura “globale” non è così semplice come può sembrare. Lo storico delle temperature registrate strumentalmente esistono solo da 100 – 150 anni in piccole aree del mondo. Nel corso degli anni dal 1950 al 1980 le temperature sono state misurate in molte altre località, ma molte stazioni adesso non sono più attive nel database. Le misure della temperatura con i satelliti sono state avviate nel 1979.

I dati principali della temperatura superficiale globale è gestita dalla US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) presso il National Climatic Data Center (NCDC). Questo è il Global Historical Climate Network (GHCN) [http://www.ncdc.noaa.gov/oa/climate/ghcn-monthly/index.php]: “Il periodo di registrazione varia da stazione a stazione, con diverse migliaia di stazioni dal 1950 e diverse centinaia in fase di aggiornamento mensile “. Questa è la principale fonte di dati per gli studi a livello mondiale, compresi i dati riportati dall’IPCC.

La temperatura media dell’aria di superficie sono calcolati in una data posizione centrale sulla base del seguente procedura: registrare la temperatura minima e massima per ogni giorno; calcolare la media delle minime e massime. Calcolo delle medie per il mese dai dati giornalieri. Calcolo delle medie annuali facendo la media dei dati mensili.
L’IPCC usa i dati trattati e regolati dal Climatic Research Unit della University of East Anglia (HadCRU), anche se molti dei dati grezzi HadCRU provengono dal GHCN.
È importante notare che i dati delle stazioni HadCRU utilizzati dal IPCC non sono disponibili al pubblico – né i dati grezzi, né i dati impostati – ma solo i dati impostati sulla griglia (cioè dopo che sono state effettuate le rettifiche)

La NASA Goddard Institute for Space Studies (GISS) è uno dei principali fornitori di dati climatici negli Stati Uniti (con il GHCN NOAA come fonte per la NASA GISS). La figura seguente mostra la distribuzione delle stazioni di temperatura utilizzato dal GISS. Come si può vedere nella figura, il gruppo 30-60 gradi di latitudine Nord contiene il 69 per cento delle stazioni utilizzate e quasi la metà di questi sono situati negli Stati Uniti. Ciò implica che, se queste stazioni sono validi, i calcoli per gli Stati Uniti dovrebbe essere più affidabili rispetto a qualsiasi altra zona o per il mondo nel suo complesso.

Oltre al problema della ampia scarsità, la rete è anche storicamente in costante evoluzione – il numero delle segnalazioni delle temperature delle varie stazioni cambia con il tempo. Le cosidette misurazioni globali non sono veramente globali! La copertura della superficie terrestre lentamente é aumentata dal 1880 al 1960 ma è diminuita rapidamente negli ultimi anni

Le figure seguenti confrontano il numero di stazioni a livello mondiale nel 1900, 1970 e 1997 che evidenziano l’aumento e poi il loro diminuire.



La figura seguente mostra un calcolo delle medie della temperaturaper di tutte le stazioni di segnalazione per 1950-2000 [http://www.uoguelph.ca/ ~ rmckitri / ricerca / nvst.html]. Si dimostra che la scomparsa di tante stazioni possono avere introdotto una tendenza al rialzo della temperatura. Come si può vedere nella figura, la media aritmetica semplice di tutte le centrali a livello mondiale non abbia molte fluttuazioni molto al 1990, momento in cui la temperatura media salta. Il 1990 é l´anno in cui si chiudono tantissime stazioni meteo.

HadCRU / IPCC utilizza un metodo di interpolazione detto 5×5 per quelle zone che non hanno centrali di misurazione. La Siberia fornisce un esempio di difetti coinvolti nel metodo usato dal CRU e dei trucchi adottati.
Per alcune zone siberiane senza stazioni, il CRU ha preso i dati registrati dal GHCN e hanno riempito le caselle 5×5 vuote con l´interpolazione di dati, dimostrando cosí un riscaldamento inesistente.
Per il CRU é stato sufficente prendere come punto di partenza della interpolazione l´anno 1976 che è stato un anno relativamente freddo, nonché un punto basso del multi-tendenze decennali e sarebbe stato quindi facile dimostrare un maggiore riscaldamento confrontandolo col 1999. Se avessero selezionato il 1936 come anno di partenza i risultati sarebbero stati molto differenti


E cosí per quella zona della Siberia si é avuto un bell´aumento della temperatura.
Capito il trucco e del perché L´IEA russa ha denunciato il tutto?
Cosí é stato fatto per una zona siberiana ma lo stesso é stato fatto per tantissime altre zone della Siberia, e nelle altre zone del mondo?
Io ho saputo che per le temperature della griglia della zona boliviana sulla Ande dove non ci sono stazioni meteo (guardate la mappa sopra dove sono le stazioni del 1997) hanno usato l´interpolazione tra due stazioni meteo, di cui 1 sul litorale cileno (Antofagasta) e l´altra stazione nel mezzo dell´Amazzonia (Cuiabá). Pensate che le due stazioni abbiano la stessa temperatura dei 4000 mt delle ande boliviane? Ma cosí hanno dimostrato che in Bolivia e nelle altre zone non coperte del sud america la temperatura sta aumentando tantissimo modificando in tal modo i dati globali. Poi in Bolivia non sono come i russi, e nessuno ha protestato.

SAND-RIO

Come sta messo il nostro Pianeta? – Parte 1

26 gennaio 2010 17 commenti

Dallo scandalo del Climate Gate è venuta fuori la cosa più importante che potevano ottenere, cioè, gli scienziati che sono promotori dell’AGW e che farebbero parte dell’elite della climatologia mondiale non sanno spiegarsi come mai negli ultimi anni le temperature hanno smesso di aumentare.

Il che è preoccupante, se non ci riescono loro figuriamoci noi a trovare una soluzione, ma probabilmente la loro ottusità e il loro portafogli gli portano a negare l’evidenza visto che sono ancora più che convinti che l’unico fattore in grado di cambiare le temperature sia la CO2, quando ormai ben tutti sanno che in realtà il suo effetto è pressoché ininfluente.

Facciamo quindi un’analisi della situazione odierna, partendo prima dalla questione dei ghiacci marini:

Ghiacci Artici:

Ghiacci Antartici:

come si può vedere alla difficile situazione dei ghiacci artici fa da contrappeso un’ottima salute di quelli antartici, questo ormai lo sappiamo tutti, ma volevo postare anche un altro grafico che mostra la quantità di ghiaccio sulle coste della Russia, della Siberia e dell’Alaska in Agosto, cioè poco prima del minimo stagionale:

come si può ben vedere si nota una vastissima variabilità annuale ( linea tratteggiata ) ma anche per quanto riguarda un’analisi su tempi più lunghi vengono fuori periodi con più ghiaccio e periodi con meno ghiaccio, frutto delle variazioni naturali dei cicli oceanici, non certo dovuto alle attività umane.

Un argomento collegato a quello dei ghiacci è l’innalzamento del livello del mare, anche se il fenomeno non dipende dai ghiacci marini spesso viene trattato come se ne fosse la diretta conseguenza, ma ben sappiamo che il ghiaccio marino è proprio detto marino perché poggia sull’acqua e perché deriva dal congelamento del mare, quindi sostanzialmente si tratta di un equilibrio acqua ghiaccio che se dovesse “rompersi” o “spostarsi” non comporterebbe nessun tipo di catastrofe.

Vediamo quindi come è variato ilo livello dei mari:

da come si può vedere il livello dei mari è in continuo aumento dal 1900, senza discontinuità, eppure non segue lo stesso andamento delle temperature, il che dovrebbe far pensare che o il livello dei mari non dipende dalla temperatura e quindi dipende da altri fattori o i dati sul livello dei mari sono sbagliati, andiamo a vedere nel dettaglio i dati satellitari:

Notiamo come l’aumento sia sempre minore man mano che ci avviciniamo ai giorni nostri.

A guardare il grafico l’aumento è stato di circa 15cm dal 1900 al 2000, quindi ipotizzando un aumento sempre costante nel 2100 dovremmo avere circa 30cm in più del 1900, mi chiedo dove siano tutti i metri e metri di mare in più che prevede l’IPCC?

Io poi ho la “fortuna” ( si fa per dire visto che io odio il mare ) di vivere in una città di mare e considerando i dati satellitari dal 2000 al 2009 ci dovrebbe essere stato un aumento di circa 3cm, sinceramente un po’ pochini per essere stato il decennio più caldo di sempre ( almeno questo è quello che dicono all’IPCC ), cmq per ora il mio mare, schifoso per quanto possa essere è sempre li e vi assicuro che da me con 1m in più finirei sott’acqua, e dato che la mia città ( che nel passato era molto più simile a Venezia ) è ancora qui bella tranquilla.

Con la 2° parte parleremo delle temperature globali, della CO2 e delle nuvole.

FABIO

COPENAGHEN: Una torre di Babele

21 dicembre 2009 23 commenti

La conferenza di Copenaghen é stata dominata da un caos piú assoluto!
Tutti hanno lavorato in un ambiente caotico per cercare un qualsiasi accordo mondiale contro il riscaldamento globale.

L´India ha denunciato questo “ambiente” caldo dovuto al caos, Tuvalu, minusculo isolotto che é balzato agli onori della cronaca, ha paragonato la conferenza al Titanic quando l´orchestra suonava mentre la nava affondava, tutti sono andati contro la direzione gestionale della Danimarca perché difendeva solo i paesi ricchi scordandosi dei paesi in via di sviluppo e i paesi poveri del terzo e quarto mondo, molti ministri dei paesi africani e sudamericani venivano nel frattempo controllati e fermati dalle forze di polizia, la stazione del metró vicino alla sede della conferenza chiusa, Greenpeace minacciando tutti e tutto di distruzione climatica imminente, Al Gore che al solito sparava le sue profezie menzognere come un novello Nostradamus.
Infine, ben 22000 persone che dovevano parlare del riscaldamento globale che nessuno sapeva bene a cosa si riferisse, mentre fuori faceva un freddo eccezionale.
Si doveva parlare di clima, e il clima é apparso come solo lui sa fare: sovrano, incontenibile, incontrollabile. Venerdí la Spagna si é trovata con un -20 C. in Russia si stava in media con un – 25C. in Siberia avevamo un record per questa epoca di -50 C. Olanda, Belgio e Francia sotto una neve eccezionale per questa epoca dell´anno. Sabato tutta l´Europa sotto la morsa del gelo e per domenica si aspetta il peggio. Anche gli USA sono piombati nel gelo invernale come non succedeva da anni in questo periodo dell´anno, e si vede bene da questa bella immagine della casa bianca a Washington, bianca… di neve.

Il Generale Inverno non si é impressionato minimamente con la presenza di tanti premi Nobel, né di tanti capi di Stato, ne del presidente dell´ONU né tantomeno con tanti scienziati che dovrebbero studiarlo e imparare e con tanti giornalisti lecchineggianti e ossequiosi al potere.


Questa una foto di Parigi in questi giorni

Nella foto, un canale ghiacciato di Groningen in Olanda, con gli uccelli che sembrano domandarsi; “Dov´é questo riscaldamento globale?” Ma probabilmete si tratta di animali “scettici” che non hanno mai sentito parlare il Sig. Al Gore e i tanti profeti del cataclisma climatico.
Sembra comico, ma é meglio ridere che piangere. L´ambiente nella conferenza é catastrofico e i responsabili danimarchesi a chiedere scusa per la confusione.
Johann Hari, giornalista dell´Indipendent ha scritto un articolo intitolandolo “Il surrealismo di Copenaghen”. Ed é stato veramente tutto surreale, degno del miglior Dalí.
Il risultato di tutto questo caos sono state due paginette e mezza di un accordo che non dice nulla. Resta la speranza che questa pazzia di Copenaghen é finita e che da adesso si possa cominciare a parlare seriamente di clima e ambiente.
Si potranno togliere le parole “interferenza antropogenica pericolosa” che non si sa bene cosa voglia dire.
Il guru, oggi trasformato in profeta evangelista del clima, James Earl Hansen ha detto che l´interferenza antropogenica pericolosa era limitata ai 2º C. ma il perché lui non lo ha mai spiegato. È appena una suggestione.

Il libro “Betrayers of the Truth — Fraud and Deceit in the Halls of Science” di W. Broad e N. Wade, analizza casi di frode e falsitá nella comunitá scientifica e come queste restano non individuate durante anni.
E cosí le mails e i documenti del CRU divulgati per internet irrobustiscono il sospetto che ci sono stati frodi e manipolazioni dei dati grezzi che l´Ente si é sempre rifiutato di condividere con gli altri studiosi del clima.
Ma tutto quello che é stato rivelato dal CLIMATEGATE non é stato mai discusso a Copenaghen, che é sembrata piú preoccupata con le passeggiate e i tumulti dei manifestanti che non la discussione sana e scientifica sui cambiamenti climatici.
Questi i manifestanti fermati a Copenaghen e guardati a vista dalla polizia.

Io penso che la minaccia dell´umanitá non sia il riscaldamento causato dall´uomo, tanto la Terra si stá raffreddando approssimandosi ad una nuova piccola era glaciale, la minaccia all´umanitá é l´intromissione, nella vita delle persone e nelle nazioni, di organi senza mandato elettivo e di potenti gruppi economici.
Loro vogliono governare e determinare le nazioni che possono governarsi, quanto possono crescere e consumare e se possono essere libere e indipendenti.
Mi domando se gli scienziati dell´IPCC consiglieranno l´ONU ad autorizzare anche l´uso della forza internazionale (di poche nazioni) con invasioni ed occupazioni contro quegli Stati che non ubbidiranno ai comandamenti dell´AGW.
Tutto ció mi ricorda i desideri megalomani di un piccolo uomo coi baffetti che voleva dominare il mondo qualche tempo fa e della meravigliosa parodia che un altro uomo piccoletto ma grandissimo attore, ne fece in uno stupendo film.
Concludendo mi piace citare Orazio, pensatore e filosofo latino:
“parturient montes, nascetur ridiculus mus” traducendo liberamente é la classica: LA MONTAGNA HA PARTORITO UN TOPOLINO.

SAND-RIO

Effetto Climategate

15 dicembre 2009 16 commenti

Ad un mese ormai dalla fuoriuscita dell’e-mail e di documenti  dal CRU (climate Research Unit) mi premeva fare il punto della  serie di eventi che sono accaduti. Ricordo a tutti che i modelli del CRU rappresentano un cardine fondamentale per l’ IPCC e per i sostenitori dell Antropic  Global Warming  (AGW riscaldamento del globo dovuto all’uomo),

Apparentemente sono state sviluppate una serie di teorie su come i dati siano fuoriusciti dall’ University   Of  East Anglia  sede del CRU che possono essere ricondotte fondamentalmente a tre:

A) un hacker che è penetrato nel sistema e ha avuto il tempo di selezionare i documenti sparsi nei server dell’università

B) una talpa (pentito, gola profonda) che negli anni ha collezionato tutta una serie di documenti  dai diversi computer

C) un errore di un ricercatore che volendo nascondere i dati imbarazzanti a causa di una richiesta di informazioni  ha lasciato che il file in un sito ftp di libero accesso.

Non mi volevo soffermare sulla autenticità dei documenti,  sulle motivazioni che hanno spinto il possibile hacker o talpa ad agire ma su quello che la fuoriuscita di questi dati sta generando. .

Al di là dei semplici articoli sui giornali come questo scandalo sta cambiando la sensibilità della gente e dei politici sul cambiamento climatico?

I primi articoli sui dati CRU escono in internet il 19 Novembre. In cinque giorni inizia una petizione  nel Regno Unito per far chiudere il CRU, la  raccolta di firme terminerà a febbraio 2010.

Intanto in  Australia, a fine Novembre, doveva  passare una legge simile a quella europea/Americana per la creazione di un mercato sulle emissioni dei gas serra (certificati verdi). Dopo lo scandalo Climategate la legge appoggiata sopratutto dai liberali non passa in parlamento. Questo apparentemente è un segno che anche i politici iniziano a  interrogarsi sulla veridicità/serietà delle ricerche CRU.

Quasi in contemporanea il 1 Dicembre esce la notizia dell’autosospensione del capo del CRU Phill Jones fino alla conclusione dell’inchiesta indipendente dell’University   Of  East Anglia; il 3 Dicembre viene nominato a capo temporaneo del CRU Sir Muir Rusell (da Wattsup).  Probabilmente le pressioni subite dall’università e da Phill Jones da parte sia della comunità scientifica che dalla gente comune è stata tale da richiedere questa indagine, speriamo i concluda velocemente.

Invece non si concluderà rapidamente la rielaborazione da parte del Met Office di 160 anni di dati climatici che a loro avviso terminerà solo fra tre anni (fine 2012)(4/12/2009 da Wattsup). Interessante la creazione sempre del Met Office di una petizione di scienziati in favore del CRU al fine di riqualificare  l’immagine della struttura. La difesa da parte del Met Office parrebbe giusta i metodi per ottenere la firma dei sottoscrittori un po meno. Il Met office è un datore di lavoro, stanzia fondi per la ricerca, alcuni ricercatori si sono sentiti quasi obbligati  di firmare la petizione (Dal times e Wattsup)

Infine segnalo che anche nella camera dei Lord si inizia a parlare dello scandalo CRU (da Wattsup).

Ritengo che l’effetto climategate si sia propagato a dovere in internet, e che stia dando risultati paragonabili ad un effetto domino sul mondo reale, sulle scelte dei nostri politici, e sull’opinione pubblica.

Fermare una macchina organizzata come il Global Warming è una impresa molto difficile ma proprio ora che è lanciata a tutta velocità rischia di scontrarsi con il macigno del Climategate.

Andrea B.

Questa è la lista degli scienziati solari e non che hanno predetto un Grand Minima e un Global Cooling

25 novembre 2009 15 commenti

Questo articolo era già pronto in bozze da tempo, di certo oggi come oggi dopo lo scandalo Climate Gate, speriamo che alla voce di tanti studiosi che venivano offuscati dal sistema pro-AGW, venga dato lo spazio e l’attenzione che si meritano!

1. Dr. Habibullo I. Abdussamatov: Russian Academy of Scientists. Head of space research at the Pulkova Observatory, St. Petersburg.

Comment: RIA Novosti, August 25, 2006: “Khabibullo Abdusamatov e i suoi colleghi hanno affermato che un periodo di forte raffreddamento simile a quello della Piccola Era Glaciale potrebbe partire dal 2010-2015 e toccare il suo picco nel 2055-2060 a causa di un profondissimo minimo solare del tutto simile al Maunder.”

 2.  David Archibald. Summa Development Limited. (Australia).

     From his paper: Archibald, D.C., (2006), Solar Cycles 24 and 25 and predicted climate response, Energy and Environment, Vol.17, No.1.

      “Basato sul fatto che sia il ciclo 24 che il 25 avranno un picco di 50 SSN , c’è da aspettarsi un declino della temp globale di 1.5°C intorno al 2020.”

 3. Dr. O.G.Badalyan, and Dr.V.N. Obridko, Institute of Terrestrial Magnestism. Russia, Dr.J.Sykora. Astronomical Institute of the Slovak Academy of Sciences, Slovak Republic.

     From their paper: Balalyan, O.G., V.N. Obridko, and J. Sykora, (2000), Brightness of the coronal green line and prediction for activity cycles 23 and 24, Solar Physics, 199: pp.421-435.

Comment from paper: “Un lento aumento dell’attività del ciclo 23 ci permette di affermare che il prossimo ciclo 24 avrà un picco SSN pari a 50 equivalente al Minimo di Dalton.”

4. Dr. B. P. Bonev,  Dr. Kaloyan M. Penev, Dr. Stefano Sello.

    From their paper: Bonev, B.P., et. al., (2004), Long term solar variability and the solar cycle in the 21st century, The Astrophysical Journal, Vol. 605, pp.L81-L84.

“Siamo arrivati alla conclusione che la presente epoca di riscaldamento globale è al termine a causa dell’inizio di un lungo periodo di bassissima attività solare”

5. John L. Casey, Director, Space and Science Research Center. Orlando, Florida

    From the center’s research report: Casey, John L. (2008), The existence of ‘relational cycles’ of solar activity on a multi-decadal to centennial scale, as significant models of climate change on earth. SSRC Research Report 1-2008 – The RC Theory, www.spaceandscience.net.

“Come risultato della nostra teoria, si può predire che il prossimo minimo solare potrebbe partire entro i prossimi 3-14 anni e durare per 2-3 cicli solari. Abbiamo stimato che ci sarà un calo della temperatura globale di 1-1.5°C se non maggiore,almeno come accadde durante il minimo di Dalton.

 6. Dr. Peter Harris. Engineer, retired, Queensland, Australia.

Dalla sua analisi dei cicli glaciali e interglaciali egli ha concluso che c’è la probabilità del 94% di un imminente Global Cooling e dell’inizio di una nuova era glaciale.

7. Victor Manuel Velasco Herrera. Researcher at the National Autonomous University of Mexico.

Questo il suo commento rilasciato ad agosto 2008: “… in 2 anni o poco più inizierà un periodo di global cooling che sfocerà in una piccola era glaciale che durerà per 60-80 anni”

8. Dr’s. Y.T.Hong, H.B. Jiang, T.S. Liu, L.P.Zhou, J.Beer, H.D. Li, X.T.Leng, B.Hong, and X.G. Qin.

From their paper: Response of climate to solar forcing recorded in 6,000-year (isotope) O18 time-series of Chinese peat cellulose. The Holocene 10.1 (2000) pp. 1-7.

Mostrando la loro ricerca sulle misurazioni dell’ isotopo O18 che era più elevato durante i periodi più freddi del clima terrestre hanno concluso che: ” Se il trend dell’O18 dopo il 1950 continua così…il prossimo massimo dell’O18 ce lo aspettiamo tra il 2000 ed il 2050 con conseguente diminuzione della temp globale”

9. Dr. Boris Komitov, Bulgarian Academy of Sciences, Institute of

    Astronomy, and  Dr. Vladimir Kaftan: Central Research Institute of Geodesy, Moscow.

     From their paper: Komitov, B., and V. Kaftan, (2004), The sunspot activity in the last two millennia on the basis of indirect and instrumented indexes: time series models and their extrapolations for the 21st century, paper presented at the International Astronomical Union Symposium No. 223.

Commento alla loro ricerca: “Dalle nostre estrapolazioni per il 21° secolo, ne viene fuori che un minimo solare supercentenario avverrà entro le prossime decadi. Esso sarà simile al minimo di Dalton, ma probabilmente più lungo…”

10. Dr. Theodor Landscheidt (1927- 2004), Schroeter Institiute for Research in Cycles of Solar Activity, Canada)

Questo il suo commento dopo lunghi anni di ricerca sull’attività solare: ” Contrariamente a quanto affermato dall’IPCC riguardo l’inquinamento antropico come causa del riscaldamento globale, io affermo invece che ci sarà un lungo periodo i global cooling chetoccherà la sua fase massima intorno al 2030..”

11. Dr. Ernest Njau: University of Dar es Salaam, Tanzania.

     From his paper:  Njau, E., (2005), Expected halt in current global warming trend?, Renewable Energy, Vol.30, Issue 5, pp.743-752.

Commento dal suo lavoro: “…la media della temp globale ha toccato il suo picco nel 2005, dopo del quale noi ci aspettiamo un netto trend di decrescita…”

12. Dr. Tim Patterson: Dept. of Earth Sciences, Carleton Univ., Can.      

Da un articoloal Calgary Times: May 18, 2007: ” Entro il 2020 il ciclo 25 sarà il più debole dopo la piccola era glaciale…”

13.Dr’s. Ken K. Schatten and W.K.Tobiska.

From their paper presented at the 34th Solar Physics Division meeting of the American Astronomical Society, June 2003:

“Il risultato sorprendente delle nostre predizioni sui cicli solari è un rapido declino dell’attività solare, a partire dal cclo numero 24. Se questo trend continuasse noi potremmo rivivere un altro Minimo stile Maunder…”

14. Dr. Oleg Sorokhtin. Merited Scientist of Russia and Fellow of the Russian Academy of Natural Sciences and researcher at the Oceanology Institute.

Dai suoi ultimi articoli riguardanti i cambiamenti climatici egli ha affermato: ” Gli astrofisici conoscono 2 cicli solari, di 11 e 200 anni…la Terra ha passato il suo picco del periodo più caldo e presto una nuova fase fredda sopraggiungerà, a partire dal 2012. Il vero freddo arriverà intorno al 2041 quando l’attività solare avrà raggiunto la sua più bassa fase e durerà per almeno 50-60 anni…”

15. Dr’s. Ian Wilson, Bob Carter, and I.A. Waite.

From their paper: Does a Spin-Orbit Coupling Between the Sun and the Jovian Planets Govern the Solar Cycle? Publications of the Astronomical Society of Australia 25(2) 85-93 June 2008).

“Riteniamo che il livello di attività solare diminuirà significativament nella prossima decade e rimarrà bassa per circa 20-30 anni. Tutte le volte che il sole ha avuto scarsa attività prolungata ne passato, le temperature sono scese mediamente di 1-2°C”

16. Dr’s. Lin Zhen-Shan and Sun Xian. Nanjing Normal University, China

From their paper in Meteorology and Atmospheric Physics, 95,115-121: Multi-scale analysis of global temperature changes and trend of a drop in temperature in the next 20 years.

“…Noi crediamo che i cambiamenti climatici globali entreranno in una fase di raffreddameto globale nei prossimi 20 anni…”

Questi sono solo stralci del pensiero di alcuni scienziati che ritengono il sole o i cambimaenti naturali intrinseci del pianeta i principali artefici dei cambiamenti climatici e che prevedono una controtendenza delle temperature globali dai prossimi anni in poi. Solo il tempo ci dirà chi avrà ragione, o l’IPCC o i cosidetti “negazionisti”.

Dispiace solo vedere che tra questi scienziati non sia presente il Grande Timo Niroma… Riposa in pace Timo…

Fonte: http://www.spaceandscience.net/sitebuildercontent/sitebuilderfiles/researcherswhopredictsolarhibernationorclimatechangetocoldera9-22-08.doc

Simon