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Svaalgard sul Solar Flux e sulla sua correlazione con il SN

23 giugno 2009

Recentemente abbiamo visto che il conteggio delle macchie solari ha subito una pessima e speriamo non voluta alterazione. Secondo il dottor Svaalgard il conteggio dei minuscoli pori è il minore dei nostri problemi e il perché lo capirete leggendo. Per tutti quelli che sono convinti, che il solar flux sia un parametro completamente affidabile (anche lui ha qualche problemino) rimarrà in parte deluso da questo come dal successivo articolo. Non è salutare per la scienza diffidare di tutto e tutti, ma non preoccupatevi, rimarrà sempre il più neutrale indicatore dell’attività solare.

Confronto tra il Solar Flux e il flusso solare misurato ad altre frequenze radio

In un precedente articolo vi ho detto che il solar flux è la quantità di radiazione misurata a 2,8 Ghz (10,7 cm), ma non è l’unica misurazione nel campo delle microonde. Molti altri osservatori hanno delle lunghe serie di dati, ad altre frequenze come l’osservatorio di Toyokawa che ha registrato il flusso solare a 3,75 GHz (8 cm) a 2 GHz (15 cm) e a 1 GHz dal novembre 1951 all’aprile 1994. Dal maggio 1994 ad oggi le misure sono passate all’osservatorio di Nobeyama sempre in Giappone. La correlazione tra queste tre misurazione è tale da poter mediante un fattore di scala sovrapporre i tre andamenti di flusso nel tempo (come vedete nell’immagine, in rosso la media dei tre)

1fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig4.png

02fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig5.png

Se facciamo un rapporto tra il valore di flusso giapponese e quello del solar flux noterete meglio la cosa (ricordo che il solar flux fino al 1991 è stato misurato a Ottawa, per poi passare a Pentiction).

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fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig6.png

Svaalgard ha calcolato la differenza tra questi due valori e ha trovato un 3% (memorizzate tale valore, dopo capirete il perchè) di differenza, quindi, basterebbe innalzare il valore del solar flux dei dati di Ottawa di tale percentuale per uniformare il valore nel tempo. Ciò non altera sostanzialmente le conclusioni tratte dalle misurazioni svolte.

Correlazione fra l’SN e il solar flux

Esiste una relazione (matematica) tra il solar flux e il sunspot number: se si conosce uno dei due si può, di conseguenza, trovare l’altro. Nell’immagine trovate l’SN osservato e quello ricavato (fittato) dal solar flux. Si può evidenziare che fino al 1989 l’accordo è buono, dopo quello osservato è più basso di quello fittato.

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fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig10.png

La cosa può essere messa maggiormente in risalto calcolando il rapporto tra questi due (si sono utilizzati solo SN maggiore di 5).

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fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig11.png

La deriva che si osserva è ben superiore al 3% (il valore di cui doveva essere corretto il solar flux). La spiegazione è che la relazione tra il solar flux e il SN è cambiata in maniera significativa, come evidenzia il grafico seguente.

1Fonte: http://wattsupwiththat.files.wordpress.com/2009/05/svalgaard_radioflux_fig12.png?w=510&h=256

Svaalgard propone tre spiegazioni per questo cambiamento avvenuto già a partire dal ciclo 23:

1) La procedura di conteggio delle macchie o gli osservatori sono cambiati apportando alterazioni nel conteggio rispetto al passato.

2) Cambiamenti nella corona o nella cromosfera hanno aumentato il valore del solar flux.

3) E’ vera la teoria di Livington e Penn secondo la quale le macchie durante gli ultimi anni sono sempre più calde e inosservabili perché è minimo il contrasto con il resto della fotosfera.

Svaalgard propone come eccitante spiegazione la terza ipotesi. E voi? Riguardo alle sunspeck ultimamente conteggiate, Svaalgard proponeva a metà maggio di non preoccuparsi troppo perché poco significativi rispetto alla deriva che si è messa in rilievo nella penultima immagine.

Fonte articolo: http://www.leif.org/research/Solar%20Radio%20Flux.pdf

ANGELO

  1. Luigi Lucato
    23 giugno 2009 alle 07:03

    Archibald – The Ap Index says: “There will be no sunspots”

    http://wattsupwiththat.com/2009/06/22/archibald-the-ap-index-says-there-will-be-no-sunspots/#more-8797

    no sunspot da ottobre ?

    Correlazione fra l’SN e il solar flux
    mi sembra che il doppio massimo del 2002 sia il punto in cui
    la correlazione comincia a saltare

    qualche problema durante la inversione dei poli del 2001-2002

    poi il 2005 ecc…

    forse il cambiamento è già avanti …

  2. Furio
    23 giugno 2009 alle 10:14

    @ Lucato

    nessuna sunspot per il massimo del ciclo 24 🙂

  3. Luigi Lucato
    23 giugno 2009 alle 11:49

    #Furio
    basta capovolgere il grafico 🙂

  4. 23 giugno 2009 alle 12:11

    Non è possibile che il campo magnetico solare stia calando per raggiungere una fase prossima allo zero per poi invertirsi tutto in una volta come nella ipotesi di Cotterell?

  5. Fabio2
    23 giugno 2009 alle 12:27

    Ma niente suspot vuol dire che

    1) il massimo abortisce (cioè SSN e TSI sarebbero basse per un massimo) e dunque ci avviamo, probabilmente verso un lungo periodo di ridotta attività solare,
    oppure

    2) che mancano solo le sunspot ma gli altri parametri sono coerenti, come valori, a quelli che si sono osservati durante massimi passati ?

    E’ possibile, secondo voi, la seconda ipotesi ?

  6. apuano70
    23 giugno 2009 alle 12:43

    Ciao Fabio2; per quel poco che ci capisco io, sulla base delle indicazioni di Ale e Simon, la configurazione attuale del sole, teoricamente, parrebbe ricondursi ad una situazione prossima ad un massimo, contrariamente a quanto emerge invece dai dati giornalieri su macchie, solar flux e indici vari.
    Se tale ipotesi dovesse essere valida ritengo plausibile solo la prima delle 2 situazioni da te prospettate.
    Naturalmente chi è più informato del sottoscritto può (e deve!!!) correggere le mie eventuali panzanate!
    Ciao, Bruno.

  7. apuano70
    23 giugno 2009 alle 12:59

    Nel frattempo solar wind a 262 km/sec.!!!
    Chi conosce la velocità minima mai registrata?
    Grazie, Bruno.

  8. Sand-rio
    23 giugno 2009 alle 13:23

    Mi spiace contraddirti Apuano70 ma il solar wind é a:
    June 23, 2009
    SPACE WEATHER
    Current conditions
    Solar wind
    speed: 260.3 km/sec
    density: 2.4 protons/cm3
    Updated: Today at 1315 UT

  9. Luigi
    23 giugno 2009 alle 13:24

    apuano70 ha scritto: “per quel poco che ci capisco io, sulla base delle indicazioni di Ale e Simon, la configurazione attuale del sole, teoricamente, parrebbe ricondursi ad una situazione prossima ad un massimo”.
    Scusate , sono alle prime armi, potreste spiegarmi in parole povere i motivi per cui la configurazione attuale sarebbe quella prossima ad un massimo ? Oppure, dove trovo sul blog gli articoli che ne parlano , senza dover andare a ritroso tra centinaia di altri messaggi ?
    Grazie.

  10. Sand-rio
    23 giugno 2009 alle 13:30

    Il precedente record negativo fu il 30 ottobre 2008 quando il solar flux é stato di 63,9.
    Precedente a questo é stato nel 1954 quando il flusso solare fu di 64,3.
    Questo é quello che ho trovato io ma posso anche sbagliarmi.

  11. ida
    23 giugno 2009 alle 14:17

    ciao
    pur con tutti questi valori bassi, una fascia di regioncine attive (si vede bene nell’EIT) mi sembra che si stia delineando nell’emisfero nord, anche se per ora non ci sono macchie.
    Peccato che non riesca a vedere il behind, sapete dirmi se arriva qualcosa?

    Tra l’altro, per dire una cosa a Luigi, proprio il fatto che le macchie siano più vicine all’equatore è uno dei segnali che dicevi, se non sbaglio, almeno credo.

  12. ice2020
    23 giugno 2009 alle 14:26

    Si Ida è così…

    Ragazzi, spero che ale inervenga e vi dia maggiori chiarifcazioni, io in sti periodi nn ce la faccio, almeno fino a metà luglio…

    Ale se ci sei batti un colpo…

    simon

  13. ice2020
  14. ice2020
  15. apuano70
    23 giugno 2009 alle 14:29

    X Luigi: riporto due interventi significativi di Ale in merito alla tua richiesta:

    ALE (11:30:20) : (data 14/06)
    Intanto Simon sto notando che le grandi Coronal Holes transequatoriali che ci hanno accompagnato nell’ultimo anno e mezzo sembrano scomparse! I casi sono 2:
    -La stella si sta preparando a passare da un sistema quadrupolare ad un sistema ulteriormente splittato tipico di un massimo solare.
    -La stella si sta nuovamente risistemando in condizioni tipiche da minimo pieno, con le CHs polari ben piantate sui poli e nulla di transequatoriale.
    Per quanto riguarda le regioni attive nell’emisfero Sud Kevin dice che sono del ciclo 24, in effetti la più grande sembra essere del nuovo ciclo, proprio a sud-ovest di ciò che resta della grande regione ciclo23, sembrarebbe essere una vecchia conoscenza:

    L’altra regione nell’emisfero Sud è innegabilmente del ciclo 23.
    Quello che xò continuo a notare sono le polar-faculae con polarità ciclo25 che si palesano ad alte latitudini in entrambe gli emisferi, per intenderci gurdando al passato, le faculae ciclo24 si ebbero a partire dal tardo 1999 dunque se tanto mi da tanto dal punto di vista del GMF potremmo essere vicini a questa situazione!!!
    ALE
    ALE (10:54:55) : (data 18/06)
    Come avevo già detto in uno dei miei POST passati le due grandi CHs transequatoriali che ci accompagnavano dalla fine del 2007 sono scomparse da due mesi a questa parte, si può poi notare come l’attività (brillamenti in EIT-195) sul polo Nord solare siano ben più di un fatto sporadico!!! E’ indice che qualche cosa sta cambiando nel GMF dell’astro! I CHs transequatoriali si formano nei massimi solari e NON NEI MINIMI, dunque le possibilità sono 2:
    1) Il Sole sta preparando un ulteriore split dei CHS con formazione di una situazione octapolare, preludio di un polar-flip.
    2) Il GMF si è risettato in uno stato di quiete con i CHs ben piantati sui POLI geografici della stella.
    Occorre seguire con attenzione la situazione magnetica della stella per meglio comprendere quello che sta succedendo!!
    ALE

    Spero possano esserti di aiuto!

    X Sand-rio: non ti preoccupare, non mi hai affatto contraddetto in quanto hai citato l’aggiornamento delle 13:45 UT, mentre la mia segnalazione riguardava il precedente delle 12:45UT (se non ricordo male!).
    Comunque chiedevo lumi sul valore minimo mai registrato del Solar Wind, non del Solar Flux!!!
    Saluti, Bruno.

  16. Sand-rio
    23 giugno 2009 alle 16:59

    x Apuano70 ti segnalo questo sito dove potrai trovare la velocitá dei protoni e relativa densitá dal 17 gennaio 1996 al 30 maggio 2009.

    http://umtof.umd.edu/pm/crn/

    é da guardare periodo x periodo e cosí potra trovare ad esempio che l´8 aprile 1996
    alle ore 1,00,00 la velocitá era di 275/kms e alle ore 2,00,00 la velocitá era salita a 287 kms.Per trovare il record bisogna perdere un poco di tempo guardando tutti i periodi….. Buona caccia e buona fortuna (sorridendo)

  17. Sand-rio
    23 giugno 2009 alle 17:15

    Per quello che ho potuto vedere la velocitá minima é stata di 270 KMs e la max di 1005 KMs ma ho solo guardato alcune date… certo é che in questi ultimi periodi la velocitá é quasi sempre e costantemente bassa…

  18. Sand-rio
    23 giugno 2009 alle 17:18

    Per quello che ho potuto vedere la velocitá minima é stata di 270 KMs e la max di 1005 KMs ma ho solo guardato alcune date… certo é che in questi ultimi periodi la velocitá é quasi sempre e costantemente bassa…
    ed oggi credo proprio che ci sia stato il record negativo.

  19. apuano70
    23 giugno 2009 alle 17:53

    X Sand-rio:
    Grazie mille per il link, vedo se riesco a trovare un dato più basso di quello odierno!
    Bruno.

  20. furio
    23 giugno 2009 alle 19:19

    bravi ragazzi :-)…adesso sappiamo che, se pure non fosse un record, il vento solare sotto i 270 significa che è ridotto proprio ai minimi termini…ma dato il buco coronale, credo che tra poco tornerà a salire…

    tra l’altro si sta anche formando un altro buco coronale, stavolta nell’emisfero meridionale poco sotto l’equatore…

    stando alle spiegazione di ale, questi buchi che non sono più transequatoriali e non sono neanche polari, potrebbero essere il manifestarsi della configurazione octapolare?

  21. Sergio Musmeci
    23 giugno 2009 alle 19:42

    Penso che sia vero il punto 3 di Svalgaard. Sv. afferma anche che gli altri parametri della a.s. probabilmente non erano così azzarati anche durante il minimo di Maunder, che quindi rappresenterebbe più che altro una diminuzione dell’attività magnetica toridale del sole a livelli al di sotto del valore soglia che permette la formazione di macchie visibili. In pratica gli altri fenomeni tipo coronal holes solar proton events e simili sarebbero avvenuti anche durante il “grande minimo”.

  22. miki
    24 giugno 2009 alle 05:35

    E il NOAA conta 12 proprio quando il numero di wolf era 14!

  23. Furio
    24 giugno 2009 alle 08:20

    …anche stamattina vento solare a 266…vediamo se il buco coronale farà sentire i suoi effetti fra oggi e domani….altrimenti dovranno ribattezzarla brezza solare 🙂

    intanto l’altro buco sta in effetti assumendo una forma vagamente trans-equatoriale…vediamo come evolve…

    solar flux inchiodato a 68, nonostante le 2 regioni, di cui una ha generato macchie ben visibili…questa è la riprova che non è sufficiente guardare al numero della macchie di una regione, ma anche alla sua estensione per capire veramente la sua importanza…la 1023 è ben organizzata, ma ha estensione molto piccola…

  24. Furio
    24 giugno 2009 alle 10:43

    …ecco l’effetto del corona hole che inizia a farsi sentire…
    vento solare “schizzato” a 300 intorno alle 10:30 🙂 e con ogni probabilità continuerà a salire….

  25. Rocco
    24 giugno 2009 alle 11:05

    … MMa!!! Si parla di un’inversione, o quanto meno di una stabilità, nello scioglimento dei ghiacci ed intanto il simpatico Piero Angela giovedì 2 luglio a S.Quark dirà
    che gli orsi stanno per affogare…MMa. E’ forse proprio la riprova che ognuno fa e dice quello che vuole o meglio che fa piu’
    Spettacolo……….???

  26. Sand-rio
    24 giugno 2009 alle 11:27

    SUNSPOT SYZYGY: Sunspot group 1023 has an eye-catching shape–it is a straight line. The group’s four spots have formed a rare “sunspot syzygy.” The formation makes a nice target for backyard solar telescopes.
    http://www.spaceweather.com/images2009/24jun09/20090623_2224_mdiigr_1024_quart.jpg?PHPSESSID=c3svj8me305bulaokg4va1gah2

  27. Sand-rio
    24 giugno 2009 alle 11:49
  28. Fabio2
    24 giugno 2009 alle 14:07

    Il primo (la neve e le gelate) potrebbe in effetti essere un effetto della minore radiazione solare.

    Il secondo, più che relativo al ghiacciaio Perito Moreno in Argentina, va riferito ai ghiacciai dell’Alaska ed a quelli europei (non tutti peraltro) che sono tornati ad avanzare, dopo decenni di ritiro. Anche in questo caso può trattarsi di un indizio del genere.

    Altri indizi sono la diminuzione delle temperature in stratosfera ed il raffreddamento degli oceani (almeno in Atlantico).

    Ma per fare una prova certa ci vogliono altri indizi: ad esempio, sarebbe per me un buon indizio se la previsione del Nino medio/forte venisse sensibilmente ritoccata al ribasso nei prossimi mesi; inoltre, un inverno piuttosto freddo nell’emisfero meridionale, seguito da un altro inverno freddo in quello settentrionale sarebbe un altro tassello interessante.

    Ma la prova vera può darla solo il tempo: se fra alcuni anni, guardando all’andamento climatico degli anni precedenti, avremo riscontrato un’inversione di tendenza al riscaldamento degli ultimi decenni, con il Sole ancora in letargo, avremo fatto tombola.

  1. 23 giugno 2009 alle 05:23
  2. 29 settembre 2009 alle 01:16
  3. 20 febbraio 2010 alle 11:08
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