CONOSCENZE BASE SOLE 2) L`INTERNO DEL SOLE

3 agosto 2010 40 commenti

Basicamente, il Sole é uma enorme sfera di gás incandescente di seconda generazione, cioé si é formata a partire dalla aggregazione di materia in una nube di gas e polvere risultante dalla distruzione di un´altra stella piú vecchia, ció é giustificato per la presenza di elementi piú pesanti dell´idrogeno e dell´elio. Nel suo centro, la pressione e temperatura arrivano a valori tali che permanentemente lí si processano reazioni nucleari, a partire delle quali si produce tutta l´energia che il Sole irradia. Queste reazioni che occorrono nel nucleo del Sole, reazioni di fusione dei nuclei di atomi leggeri come l´idrogeno che si trasformano in altri piú pesanti come l´elio, sono possibili data l´elevata temperatura e le pressioni esistenti, rispettivamente di 15 milioni di gradi Kelvin e di 250 mila milioni di atmosfere. La compressione dei gas nel nucleo arriva ad una densitá 150 volte superiore a quella dell´acqua.

Nel centro del sole, la pressione e la temperatura arrivano a valori che permettono la fusione dell´idrogeno in Elio, producendo energia che viene irradiata nello spazio.

Schema semplificato della fusione dell´idrogeno in elio

Tutta l´energia é cosí prodotta nel nucleo, dove, ogni secondo circa di 700 milioni di tonnellate di idrogeno sono convertiti in in circa 695 milioni di tonnellate di elio e 5 milioni di tonnellate di energia, o l´equivalente a T 3,8 x 1033 ergs (3,8 x 1023 W) in forma di raggi gamma.
Man mano che si porta in direzione della superficie, questa energia é continuamente assorbita e nuovamente irradiata a temperature sempre piú basse, in maniera che quando l´energia arriva nella superficie, essa é principalmente luce visibile. Questo flusso di energia dal centro verso l´esterno, cioé dalle zone piú calde a zone piú fredde, é fatto in grande parte per radiazione, trasporto di fotoni, eccetto nell´ultimo 30% del cammino verso la superficie dove si processa essenzialmente per convenzione.


Transporte de energia
Nel Sole, il trasporto di energia é fatto per radiazione (dal centro fino a circa 200 mila chilometri dalla superficie) e per convenzione negli strati superiori.

Equilíbrio idrostático
Il gradiente di pressione, da dentro per fuori, é contraria alla forza di gravitá, mantenendo il Sole in equilibrio idrostatico.

La produzione e trasporto di questa energia fino la superficie si trova associata ad un gradiente di pressione, diminuendo dall´interno verso l´esterno, capace di contrariare la la forza di gravitá e mantenere il Sole in equilibrio.

SAND-RIO

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IL NOAA FALSIFICA I DATI PER FAR APPARIRE COME IL 2010 SIA L`ANNO PIÙ CALDO DI SEMPRE.

2 agosto 2010 80 commenti

Il NOAA ha dichiarato che le temperature globali da gennaio a giugno 2010 sono le piú alte della storia. Ma il NOAA mente sapendo di mentire perché per dimostrare la sua affermazione falsifica i dati e lo dimostriamo!
La figura sotto del NOAA mostra le anomalie delle temperature tra gennaio e giugno 2010 confrontati ai valori del periodo base 1971-2000, per le griglie 5×5.

http://www.noaanews.noaa.gov/stories2010/20100715_globalstats.html

I problemi con questo programma del NOAA sono la qualitá e la minipolazione dei dati.
Vediamo allora di fare un controllo nelle aree del pianeta dove il NOAA esibisce i maggiori riscaldamenti e vedremo come il NOAA manipola i dati per mostrare un riscaldamento che non esiste!
AFRICA DEL NORD
Il Sahara sembra molto piú caldo del solito.
Ma dove sono i dati? Moltissime stazioni della griglia 5X5 non hanno stazioni meteo!
Altre zone hanno dati limitati storicamente.
SEMBRA CHE CI SIA UNA CORRELAZIONE INVERSA: MENO STAZIONI CI SONO E PIÚ CALDA É LA ZONA, o se volete piú stazioni ci sono nelle griglie 5×5 e meno riscaldamento é osservato.

La figura qui sopra mostra dove sono le stazioni meteo del programma del NOAA GHCN, segnate con le icone verdi e blu é l´icona rossa indica se per quella zona esistono dati storici registrati nel database del CRUTEM3 dell´Hadey, e vedete tutti che lí non ci sono stazioni neanche nelle vicinanze.
E la griglia del NOAA mostra che lí miracolosamente ci sono delle variazioni di temperatura di almeno 4°C.
Vediamo allora di fare un piccolo confronto con i dati dell´Hadley CRUTEM3 con base dati 1900-2009:
In nessun caso si vede il riscaldamento che il NOAA ci vuole far credere.

Come vedete c´è un bel problema con la mancanza di dati storici e allora si riempiono i dati mancanti con ipotesi molte volte fantasiose o che vogliono solo dimostrare un riscaldamento che se non sarebbe impossibile provare. Ma in ogni caso anche con questi pochi dati storici vediamo che non esiste tutto quel riscaldamento che che il NOAA indica.
Ma il NOAA imbroglia anche lí dove le stazioni meteo esistono. Vediamo il caso della Turchia orientale (35-40Nx40-45E) che ha molte stazioni e non mostra riscaldamento tra Gennaio-Giugno con 2009, ma secondo il NOAA ha improvvisamente 4 gradi piú nel periodo dennaio-giugno dell´anno 2010.

Molte parti del mondo non hanno dati meteo fino alla metá del XX° secolo. Senza questi dati storici é facile mostrare cose inesistenti come un riscaldamento di 1 o 2 gradi.

GROENLANDIA
Se diamo retta ai dati del NOAA in Groenlandia stanno crescendo i banani e le spiagge tra poco saranno pieni di gente che fa il bagno.
Ma anche qui… DOVE SONO I DATI???
La maggior parte della griglia 5×5 non ha nessuna stazione eppure proprio lí il NOAA ci dice che la temperatura é aumentata di 5° C.!! Come sono buoni!!! avrebbero potuto anche indicare una temperatura superiore ai 15° tanto non c`é nessuno e nessuna stazione meteo per contraddirli.

Per fortuna peró in Groenlandia ci sono alcune stazioni in altre zone che hanno dati storici affidabili.
La figura sotto mostra alcuni dei punti CALDISSIMI per il NOAA con i dati storici dell´Hadey CRUTEM3.

Vedete qui per avere i grafici ingranditi:

http://www.appinsys.com/GlobalWarming/greenlandfigs/greenlandfigs.htm

Il controllo storico mostra che il “presunto” riscaldamento dei primi 6 mesi in Groenlandia é inferiore a quello avuto in passato. Se fanno vedere i dati a partire dal 1980 si ha una impressione completamente errata e falsa.
Per piú informazioni potete vedere qui:

http://www.appinsys.com/GlobalWarming/RS_Greenland.htm

Allora vediamo quale é la veritá vedendo il grafico Had Cru dal 1900:

La figura sotto mostra la correlazione tra le temperature della Groenlandia e l´indice AMO.

http://en.wikipedia.org/wiki/File:Amo_timeseries_1856-present.svg

La correlazione é evidentissima!.

SIBERIA
La siberia mostra variazioni negative (blu) e variazioni positive (rosso) e guarda caso dove ci sono le variazioni positive NON CI SONO STAZIONI METEO!

Storicamente la Siberia si scalda e si raffredda di vari gradi in diversi periodi e ció non é nulla di misterioso. Le zone della siberia hanno giá avuto un riscaldamento piú forte dell´attuale nel 1940.
CANADÀ
Anche le zone piú deserte del nord Canadá stanno avendo una variazione di riscaldamento incredibile di 5°C e oltre.
Ma anche per il Canadá é inutile che vi dica che il riscaldamento si ha dove non ci sono stazioni meteo!


Le temperature attuali sono molto simili a quelle che ci sono state in canadá nel 1930.

E il recente riscaldamento del Canadá é correlato direttamente alle oscillazioni dell´ENSO e allo sviluppo del NIÑO.

http://www.esrl.noaa.gov/psd/people/klaus.wolter/MEI/

Vediamo qui sotto la evidente correlazione.

Infine voglio mostrarvi il diagramma con i dati storici delle temperature piú antiche e misurate fino ad oggi, cioé i dati del Central England air temperature e ditemi se vedete qualche riscaldamento? Cert se si prendono le temperature a partire dal 1979 in poi allora si puó dimostrare che tra il 1979 e il 2002 c´è stato un riscaldamneto globale MA i dati storici indicano ben altro.

Noi di NIA abbiamo giá verificato come questi del NOAA imbrogliano nel conteggio delle SN e delle aree magnetiche del Sole, adesso vi ho mostrato come imbrogliano spudoratamente anche sulle temperature globali.
Quando a fine 2009 avevo detto che questi signori avrebbero fatto carte false pur di mostrare un riscaldamento globale inesistente, non immaginavo che sarebbero ricorsi a tali trucchi e imbrogli.
E questi imbroglioni hanno dei seguaci fedeli (anche siti meteo…) che credono ciecamente a tutte le menzogne che questi pseudo scienziati propinano.
E a che mi propina ancora record di caldo senza indicare i record di freddo, gli dico di andarsi a fare un bagno a mare anche se é diventato acido come dicono gli idioti dell´IPCC.

Che il NOAA e l´IPCC siano il covo della Banda Bassotti?

SAND-RIO

Popolo di NIA: In QUANTI SIAMO? (LUGLIO CHIUDE A 16.1 PER IL SIDC!)

31 luglio 2010 117 commenti

Entro breve NIA si trasferirà in un’altra piattaforma, qui potete vedere l’abbozzo del nuovo sito che come grafica rimarrà uguale a come è adesso:

www.daltonsminima.altervista.org

ma che offrirà la possibilità di avere dei servizi che l’attuale piattaforma non ci può garantire, tra cui quello di poter far iscrivere al nuovo data base un numero illimitato di utenti, cosa che ci consentirà , una volta attivata l’opzione che permette di lasciare i messaggi ai soli iscritti a NIA, di eliminare i cosidetti Troll, che ultimamente come vi sarete accorti stanno infestando il blog (ed è inutile che vi citi chi sia il capostipite di codesta specie, perchè il signore in questione ormai lo conoscete tutti).

Ovviamente però, una volta attivata tale funzione, semplice e veloce da eseguire ed assolutamente gratuita, si rischia che molti che già non hanno il coraggio di scrivere ora, vengano ulteriormente scoraggiati nel farlo, perchè magari semplicemente non hanno voglia di perdere 2 minuti per l’iscrizione.

Quindi ho pensato di aprire questo td  per chiedervi se innanzitutto siete d’accordo con questa iniziativa in modo da eliminare una volta per tutte i troll, e poi per vedere quanti siamo, una sorta di censimento di NIA, perchè credo che tale progetto abbia un senso solo se i potenziali iscritti (quindi chi ha intenzione di commenatre i nostri articoli ed intervenire quindi nei vari dibattiti del blog) siano sufficientemente numerosi.

Per favore rispondete numerosi, questo td rimarrà in prima pagina anche per tutta la giornata di domani.

Simon

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CONOSCENZE BASE DEL SOLE 1) Caratteristiche generali.

31 luglio 2010 50 commenti

Proprietá globali

Il Sole é la stella piú vicina a noi ed é delle centinaia di migliaia che esistono nella nostra Galassia. Il Sole “costituisce il “centro” del nostro Sistema Solare intorno al quale girano tutti i pianeti che lo costituiscono, inclusa la Terra, comete e asteroidi. Il Sole, non solo governa questi movimenti orbitali come, data la sua vicinanza, é il responsabile per la vita sulla Terra, che senza l´astro, sarebbe manifestamente impossibile.

IL SOLE


Occupando una posizione media in un braccio della spirale, con circa 8,5 mil persecs (30 mila anni luce) dal centro galattico, il Sole ha come vicina piú prossima, ad una distanza di 4,3 anni luce la stella Próxima Centauri, con cui partecipa nel movimento di rotazione di rotazione delle stelle attorno alla Galassia: ad una velocitá di 250 km/s, completa una rivoluzione in circa 200 milioni di anni.

Il Sole nel sistema solare in una rappresentazione artistica

Localizzazione del Sole nella Galassia in una rappresentazione artistica mostrando la posizione del Sole nella Via Lattea con differenti viste

Dovuto alla sua situazione nella Galassia, alla sua fase di evoluzione, alle sue dimensioni e luminositá, il Sole si presenta come una normalissima stella con dimensioni medie e con circa 4,5 miliardi di anni di “vecchiaia” (circa la metá del suo tempo previsto di vita), essendo classificata come una stella nana di classe spettrale G2 e le cui caratteristiche sono le seguenti:

Massa: M = 1,989 x 10^30 kg

Raggio equatoriale: R = 695 000 km

Densitá média: r = 1409 kg/m3

Densitá al centro: r = 160 000 kg/m3

Distânza dalla Terra: 1 UA = 1,496 x 10^8 km

Luminositá: L=3,9×10^26watts=
=3,9×1033 ergs/s

Temperatura efettiva: Tef = 5785 K

Temperatura al centro: Tc = 15 000 000 K

Magnitudine assoluta bolométrica: Mbol = 4,72

Magnitudine assoluta visuale: MV = 4,79

Tipo spettrale e classe di luminositá: G2 V

Índici dei colori: B-V=0,62
U-B=0,10

Composizione chimica principalel: (% nº)
Idrogéno = 92,1 %
Elio = 7,8 %
Ossigéno = 0,061 %
Carbonio = 0,030 %

Composizione chimica principale (% massa):
Idrogéno » 73 %
Elio » 25 %
elementi piú pesanti » 2%

Período rotazionale: all´equatore 25 giorni
nei poli 36 giorni
all´interno 27 giorni

Per avere piú concreta delle dimensioni del Sole, il diametro equatoriale del Sole (1.392.400 km) equivale a circa 109 volte il diametro della Terra e il suo volume 1,41 x 1027 m3 é di 332.830 terre.

Dimensione comparativa del Sole con le altre stelle conosciute. Questa immagine comparativa delle dimesioni del Sole con le altre stelle conosciute, permette di farci precepire perché il Sole é classificata come una stella Nana.

Dala sua nascita, quasi la metá dell´idrogeno esistente nel suo nucleo giá é stato consumato nella produzione di energia che irradia.

Dimensioni relative del Sole e della Terra. In questo montaggio. approssimativamente in scala, é possibile comparare le dimensioni realative del Sole e della Terra.

Per essere una stella di caratteristiche medie, ci vorrà altrettanto tempo (4,5 miliardi di anni) per trasformare il restante idrogeno in elio, dopo passerá per radicali cambiamenti con un grande aumento della temperatura e una diminuzione della luminositá, con conseguente distruzione della Terra e la formazione di una nebulosa planetaria.l

La nebulosa planetária "Occhio di gatto" - NGC 6543 La morte di una stella di massa identica a quella del Sole risulta nella formazione di una nebulosa planetaria.

SAND-RIO

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La prossima NIÑA fará cadere le temperature globali?

30 luglio 2010 104 commenti

L´ultimo Niño é stato forte, anche se non da record come avrebbero desiderato i talibani serristi, ma  é stato abbastanza forte da causare un aumento nelle misurazioni delle temperature globali. Ma il Niño é ormai storia passata, mi dispiace per la loro religione che affermava che le temperature oceaniche avrebbero dovuto continuare ad aumentare con un fenomeno Niño dietro l´altro. Invece le temperature del Pacifico centrale stanno continuando ad abbassarsi come mostrano le due immagini seguenti:


Adesso la maggior parte dei modelli prevedono una condizione di Niña, cioé con una temperatura inferiore ai 0,5°C nelle zone dell´Oceano Pacifico equatoriale. La Niña si é ormai sviluppata uffucialmente e continuerá fino alla fine del 2010 per proseguire anche nei primi mesi del 2011 provocando un brusco raffreddamento delle temperature globali.

Le temperature a 100 Mt. di profonditá indicano un forte raffreddamento che potrebbe tradursi in una Niña di eccezionale forza.

Nello schema sotto possiamo vedere quali siano le previsioni dei vari modelli.

La velocitá con cui si svilupperá la Niña sará fondamentale per decidere se il 2010 sará l´anno piú caldo di sempre, come vorrebbero i serristi anche cercando sempre di taroccare i dati, e quindi piú caldo del famoso anno 1998, come hanno deciso i vescovi della chiesa del Global Warming Antropogenico dell`Hadley Center britannico, l´Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e i dati satellitari dell´UAH.
Vediamo quali sono le condizioni che si sono sviluppate fino ad ora nelle varie zone ENSO:

E le anomalie delle temperature del Pacifico equatoriale nella settimana terminata il 27 luglio:

Nel corso di un fenomeno Niña, come sappiamo, gli alisei nel Pacifico equatoriale occidentale sono piú forti del normale e spingono le acque fredde, che sono normalmente sotto le coste dell´America sud centrale, verso occidente e verso tutta la zona equatoriale. L´acqua piú fredda si traduce direttamente in temperature globali piú fredde, cosí come con il Niño le acque piú calde si traducono direttamente in temperature globali piú calde.
L´ultimo Niño paragonabile a quello di quest´anno é stato proprio quello del 1997/1998 e anche in quel caso seguí una fase di Niña che cominció a svilupparsi a metá del 1998 ed é rimasto persistente fino all´inverno del 2000.
Secondo l´istituto di scienza marina e terrestre giapponese le condizioni di Niña ormai in fase di sviluppo potrebbero durare per un periodo piú lungo del normale.
Se la storia si ripete, non solo il 2011 sará molto piú fresco del 2010, ma tale condizione potrebbe estendersi al 2012.

L´immagine sopra mostra la loro previsione delle temperature globali con le anomalie tra dicembre 2010 e febbraio 2011. Si nota come questa previsione mostri un raffreddamento molto piú accentuato del normale per il periodo considerato.
Anche da quest´altra previsione del sistema climatco brasiliano possiamo vedere la loro previsione fino al marzo 2011 con ancora evidente la fase di Niña.

Infine vediamo l´indice SOI al 19 luglio, ricordo che un indice SOI positivo +8 indica un avvento della Niña mentre un indice SOI negativo a -8 indica un evento Niño e i valori tra +8 e-8 indicano una fase neutra.

Penso che questo sviluppo della Niña merita di essere seguito mese dopo mese e vedere cosí come le temperature globali potrebbero scendere, anche se ho qualche dubbio perché la lobby affaristica del GW cercherá di trovare qualche zona disabitata del globo terrestre per dichiarare che lí le temperature sono schizzate in alto come mostreranno le loro mappe rosso fuoco. Sará la Mongolia o l´Africa equatoriale o il centro dell´Australia o la Bolivia e il nord Canadá o qualche zona della Siberia, o in Groenlandia o a casa loro, ma state certi che lí vedrete temperature da altoforno con impressionanti macchie rosse.
La loro teoria non puó morire a causa di una bambinella innocente…. LA NIÑA.

SAND-RIO

Aspettare prima di trarre conclusioni, ma fino a quando?

29 luglio 2010 67 commenti

Qui su NIA è una delle frasi preferite, sicuramente quella che in questi 2 anni abbiamo detto più volte.

Ma su una cosa non abbiamo mai chiarito, fino a quando dovremo aspettare?

Bisogna subito dire che se noi non abbiamo mai detto un limite è perchè esso non c’è, dipende tutto da come si comporterà il sole nei prossimi mesi, sappiamo bene come anche gli esperti si sono ritrovati a posticipare sempre più l’inizio del Ciclo 24, noi quindi ci siamo adattati spostando in avanti il termine ipotetico del periodo di attesa.

Il Ciclo 24 è partito parecchi mesi fa e ci aveva dato l’impressione di poter chiudere la questione minimo e di analizzare la risalita verso il massimo, terminando quindi le attese per la ripartenza, visto che essa, spesso lineare e costante non crea un interessamento di tipo evolutivo ma solo di tipo quantitativo.

Come invece ben sappiamo ci troviamo ancora in una fase di stallo, il SF dopo aver superato gli 80 è andato calando per un bel po’ di tempo e ancora adesso ci troviamo sotto gli 80, valore che da sempre qui su NIA avevamo definito come segno di attività solare non più bassa, e la risalita ci pare ben lontana da poter essere definita, ci tocca quindi aspettare ancora e come tutti neanche noi sappiamo fino a quando.

Proprio per questi motivi ho deciso di scrivere qualche riga su questa questione, da fuori potrebbe sembrare quasi una presa in giro e non lo è di certo, ovviamo tutti i dubbi e chiariamo il concetto:

Il Minimo solare tutt’ora non può dirsi concluso al 100%, abbiamo definito la patenza del Ciclo 24 ( e quindi fine del minimo ) con il superamento continuo del SF del valore di 80, aggiungendoci poi un aumento di tale valore continuo.

La fase di risalita è quella più breve in un ciclo solare, dura intorno ai 4 anni, ma può durare anche meno, per questo quindi rappresenta una crescita costante e continuativa dell’attività solare, non rappresentando motivo di interesse, se non quando ci si ritrova alla fine del suo percorso e si deve analizzare quale sarà l’intensità del massimo, sarà allora che partirà il nuovo “periodo di attesa”

Bisogna però dire che questo Ciclo 24 ha tutta l’aria di essere un ciclo debole e molto particolare, la sua risalita potrebbe quindi essere atipica e mostrare continuamente periodi di discesa anche in questa fase, arrivando quindi ipoteticamente ad unire le 2 “fasi di attesa” rendendole praticamente infinite.

A noi tocca, e sembra uno scherzo detto adesso, solo aspettare, perchè sarà solo il Sole a decidere quando finirà l’attesa.

FABIO

Sondaggi nei ghiacci (2 parte)

28 luglio 2010 26 commenti

Per determinare i cambi termici avuti durante le ultime glaciazioni in Antartide e Groenlandia, si analizza il frazionamento isotopico dell´ossigeno, dell´idrogeno e dell´azoto che le bolle di aria della neve che si deposita anno dopo anno conserva nelle varie cappe di ghiaccio al loro interno.
Ossigeno nel ghiaccio
Il frazionamento 18 O/ 16 O degli isotopi dell´ossigeno del ghiaccio e in rapporto con la temperatura atmosferica nella quale si é condensata e precipitata con la neve.
Le molecole di acqua pesante (H218O) tendono a evaporarsi dal mare con maggiore difficoltá, a condensarsi prima e a addentrarsi meno nei continenti rispetto alle molecole di acqua normale che sono piú leggere (H216O). Questa proprietá si acuisce con il freddo. Le anomalie del frazionamento del 18O/16O del ghiaccio (δ18O) si comparano con un campione di acqua oceanica. I valori di δ18O del ghiaccio sono sempre negativi, tanto nelle glaciazioni che nei periodi interglaciali giá che la parte 18O/16O dell´acqua di mare é sempre superiore a quella della neve precipiatata nella terraferma. Indicano più freddo quanto piú sono negativi.


Oggi possiamo provare che addentrandosi dalla costa verso l´interno della Groenlandia la temperatura diminuisce e il valore δ18O della neve superficiale anch´essa diminuisce. La diminuzione di δ18O é di un 1 ‰ per ogni por cada tratto in cui la teperatura si abbassa di 1,5°C. (In Antartide i rapporti sono un poco differenti). Usando queste relazioni come un paleotermometro, si puó calcolare teoricamente le temperature che c´erano quando si accumularono le successive cappe di ghiaccio. Le attuali relazioni tra cambio di temperatura e frazionamento isotopico non sono cambiati durante i vari cicli glaciali. Peró i calcoli rimangono un poco approssimati perché occorre tenere presente diversi aspetti climatologici. E cioé:

a) Il frazionamento isotopico della neve dipende piú della temperatura in altura, (lí si condensa il vapore acqueo) piuttosto della temperatura superficiale. Pertanto in caso di inversione termica, (frequenti in Antartide e Groenlandia, la temperatura al suolo sará stata molto piú fredda di quello che indica il valore di δ18O del ghiaccio.

b) Vi sono diverse temperature di condensazione se la neve cadeva in autunno e primavera rispetto a quella caduta in inverno. Ci possono essere stati delle modificazioni delle precipitazioni e per tanto l´evoluzione di δ18O possono non indicare correttamente l´evoluzione delle temperature medie annuali.
c) Ci possono essere stati variazioni nelle provenienza delle masse di aria che arrivarono ai manti ghiacciati e nella loro traiettoria che hanno seguito dal punto di evaporazione fino al punto della precipitazione e che puó avere una chiara influenza nel valore finale di δ18O.

In definitiva questo metodo dell´ossigeno ci indica la tendenza al riscaldamento o al raffreddamento ma é poco preciso per quanto riguarda le temperature.

Idrógeno del Ghiaccio
Come l´ossigeno nell´acqua puó essere pesante e leggera, anche l´idrogeno é al 99,99% di tipo leggero (H) peró vi é un 0,01% di idrogeno, chiamato DEUTERIO, (D) che pesa il doppio giá che contiene nel suo nucleo un protone e un neutrone.
Quando le molecole di ghiaccio contengono uno o due di quest idrogeni pesanti queste molecole sono piú pesanti rispetto alle molecole di ghiaccio che contengono idrogeno leggero.
Le variazioni di δ18O di δD non sono coincidenti. E precisamente le caractterístiche di queste differenze, che si chiama curva di eccesso del Deuterio, ci danno informazioni sulle variazioni termiche, sulla umiditá, e sulla superficie del mare da dive provengono tali molecole. (Vinneux, 1999).

L´ossigeno atmosferico intrappolato nel ghiaccio.
L´aria atmosferica e l´acqua di mare interscambiano i loro atomi di ossigeno in cicli che durano tra i 2000 e i 3000 anni attraverso i processi di fotosintesi e di respirazione del plancton. Durante questi cicli si finisce arricchendo di O18 l´ossigeno dell´atmosfera, cosí che il valore di δ18O dell´aria é superiore di un 23,5 ‰ al valore di δ18O dell´acqua oceanica. Quindi con un disfasamento temporale di alcuni millenni l´ossigeno atmosferico soffre un cambiamento nel suo frazionamento isotopico come quello sofferto nell´ossigeno del mare. Per questo, le variazioni di δ18O del carbonato cálcico dei foraminíferi marini, che dipendono dalla variazione di δ18O dell´acqua dell´oceano, si collegano positivamente con le variazioni di δ18O dell´atmosfera.

Allora, le variazioni di δ18O del carbonato di calcio dei foraminíferi marini dipendono dal contenuto isotopico di O18 dell´acqua marina (che a sua volta dipende dalla massa di ghiaccio accumulata nel continente e sottratta al mare) e anche dalla temperature delle acque in cui si formano le loro conchiglie. Grazie a queste analisi é possibile separare i cambi di temperatura dell´acqua di mare dai volumi di ghiaccio che si sono accumulati nei continenti dell´Antartide e della Groenlandia.

Isótopi di azoto
Un effetto dei cambi di temperatura nella colonna di ghiaccio é il frazionamento degli isotopi di azoto 15N/14N, e dell´ argon, 40Ar/36Ar, nell´aria. Dovuto ad un principio di diffusione termica possono identificarsi cambi rapidi di temperatura giá che i tali gas si distribuiscono in accordo con la loro massa quando esiste un gradiente di temperatura nella colonna in cui si trovano.Normalmente vi é un arricchimento del gas piú pesante nella parte piú fredda, e viceversa. Una deviazione dell´azoto pesante δ15N di 0,02‰ corrisponde a una diferenza di 1ºC .

Dagli studi recenti del frazionamento dell´azoto dell´aria intrappolato nei ghiacci della Groenlandia si é dedotto che i cambi di temperatura nei diversi periodi dell´ultima glaciazione furono molto piú rapidi di quanto si pensasse solo con le analisi degli isotopi dell´ossigeno nel ghiaccio. Con il metodo dell´azoto si evitano le distorsioni che si hanno col metodo dell´ossigeno dovute ai cambi dell´origene della fonte di umiditá e nella stagionalitá delle precipitazioni.

SAND-RIO